Cultura

Vuoi vedere come si fa un violino? Una vetrina-laboratorio in piazza Stradivari

Il Consorzio Liutai Stradivari apre da oggi un nuovo spazio – laboratorio nello show room al piano terra della Camera di Commercio, dove si alterneranno 18 maestri operanti a Cremona. Lo spettacolo della liuteria artigianale va in scena in concomitanza con Expo (Padiglione Italia ha fornito il patrocinio), ma sceglie la centralissima piazza Stradivari come palcoscenico, per non tradire le aspettative di un ritorno di immagine, oltre che di business, fino a questo momento poco percepibili nella città del Torrazzo. A coordinare il gruppo dei maestri liutai sarà Robert Gasser. Se tutto procederà secondo i ferrei ritmi stabiliti, per Mondomusica sarà pronto il violino – copia dello Stradivari 1715, da un’idea di Stefano Conia, di cui quest’anno ricorre il terzo centenario. L’obiettivo è la costruzione di un quartetto d’archi (due violini, una viola e un violoncello), che entreranno a far parte della produzione del Consorzio a scopi commerciali. E di business hanno parlato apertamente questa mattina il presidente del consorzio liutai Stradivari Giorgio Scolari e il consigliere responsabile dei rapporti commerciali Giorgio Grisales: il futuro del settore è strettamente legato alla capacità di lavorare insieme, in quel microcosmo cremonese rappresentato dalle botteghe liutarie da sempre caratterizzato invece da divisioni interne. “Il mercato è globalizzato e internazionale – afferma Scolari -. In Italia è fermo, non si comprano quasi più strumenti nuovi. Il liutaio deve confrontarsi con un mercato vastissimo che richiede un forte impegno di partecipazione a fiere e manifestazioni internazionali. E’ in questo contesto che abbiamo constatato come l’allestimento di un laboratorio sia un valore aggiunto importante, uno spettacolo molto apprezzato dai nostri interlocutori”. Scolari puntualizza, a scanso di equivoci già visti in passato, quale sia lo scopo del marchio “Cremona Liuteria”: “Ribadiamo che è un marchio di origine, non di qualità in quanto si è dimostrato impossibile definire un criterio univoco per stabilire la qualità di un prodotto artigianale, come è impossibile dichiarare quella di un quadro o di un’opera d’arte. Il marchio fornisce però la garanzia del rispetto del disciplinare di costruzione degli strumenti, un rispetto che ìa dimostraro dal singolo aderente con la produzione di una serie di fotografie che documentano le varie fasi di lavorazione”. Foto che vanno inoltrate al consorzio per essere rese disponibili on line. “Senza contare -aggiunge Scolari –  la commisione di vigilanza che abbiamo costituito ormai da diversi anni, composta a rotazione anche da due liutai”.

“L’idea del laboratorio – afferma Grisales – è nata con l’esperienza dell’Expo di Shangai, dove è stata apprezzata moltissimo la formula dell’aggregazione tra maestri, il che non significa perdita di autonomia di ciascuno, ma punto di  incontro tra esperienze. L’intento è anche quello di far capire ai cremonesi che l’unione di intenti è un bene”. Un processo che secondo gli aderenti al Consorzio ha risvolti benefici anche sull’indotto commerciale: ” Il consorzio è ormai autonomo anche economicamente, dai propri fondatori (gli enti pubblici, e in primis la Camera di Commecio, ndr)”, ma il respiro mondiale è un must perchè “il mercato europeo è molto povero, anche se qualche richiesta arriva, soprattutto da Spagna, Inghilterra. Il Consorzio può contare su un fatturato annuo di circa 300mila euro per vendita di strumenti, 36 nell’ultimo anno; se fossero tutti violini, il dealer price sarebbe quindi di 8000 euro circa, un prezzo medio piuttosto alto”.

Tra le iniziative di spicco che il consorzio sta promuovendo in questo periodo c’è la partecipazione dei propri liutai alla prossima presentazione di strumenti presso la Shangai Symphony Orchestra (proprio nella seconda città cinese qualche anno fa il Consorzio fu protagonista assoluto nello stand dedicato al ‘saper fare italiano’) e l’intervento del maestro Angelo Sperzaga alla tavola rotonda sulle produzioni  geografiche tipiche (IG) non agricole ad un convegno organizzato dall’Unione Europea e dalla Junta de Andalucia a Bruxelles. Il liutaio cremonese  rappresenterà l’Italia in un consesso internazionale portando l’esempio pionieristico del Consorzio in quanto a tutela delle produzione artigianali legate al territorio.

I LIUTAI CHE SI ALTERNERANNO NEL LABORATORIO PRESSO LO SOW ROOM DEL CONSORZIO: Commendulli Alessandro – Conia Stefano – Conia Stefano “il giovane” – Farias Pablo – Friedmann Bénédicte – Gasser Robert (coordinatore) – Grisales Giorgio (co-coordinatore) – Heyligers Matteo – Mazzolari Mina – Hornung Pascal – Orippi Patrik – Pedrini Marco – Russ Edgar – Sardone Pasquale – Sperzaga Angelo – Takahashi Shuichi – Varazzani Andrea.

 

Giuliana Biagi

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