Nuovo vescovo: solo voci, bisognerà attendere ad ottobre
Il tam tam delle voci di queste ore tra i cremonesi che attendono la nomina del nuovo vescovo è che sarà l’arcivescovo di Milano cardinale Angelo Scola a darne l’annuncio sabato alle 21 in Cattedrale per il convegno diocesano. L’attesa, dopo la lettera di rinuncia di monsignor Dante Lafranconi al compimento dei 75 anni, è senza dubbio molto elevata ma, come ci confermano alcuni sacerdoti, la nomina del nuovo presule di Cremona non avverrà prima di ottobre se non addirittura a novembre, magari in occasione della festa di Sant’Omobono, patrono della diocesi, il 13 novembre. Ma chi sarà l’85° vescovo della diocesi di Cremona istituita nel IV secolo e che conta oltre 370mila abitanti e 222 parrocchie e 350 sacerdoti? Il totonomi impazza già da tempo ma vista anche l’imprevedibilità del Papa, è quasi impossibile azzeccare una previsione se non che molto probabilmente il nuovo vescovo avrà fatto esperienza come parroco, secondo gli orientamenti di Papa Francesco.
Papa Francesco ha chiamato proprio questa estate due parroci alla guida delle diocesi di Padova e Ozieri. Il nuovo vescovo della città veneta è infatti monsignor Claudio Cipolla, nato a Goito 60 anni fa, parroco di “Sant’Antonio” di Porto Mantovano con una lunga esperienza alla guida della Caritas mantovana. Nuovo vescovo di Ozieri, in Sardegna, è don Corrado Melis, 52 anni, sardo, finora parroco a Santa Barbara a Villacidro.
Come sempre per le nomine vescovili in Lombardia si guarda agli ausiliari di Milano ma sono tante le sedi episcopali libere o in procinto di liberarsi e quindi ben difficilmente si potrà seguire la consuetudine degli ausiliari, anche per le scelte mai irrigidite da schemi del Pontefice argentino
Il tema si è riproposto quando Papa Francesco ha scelto monsignor Maurizio Malvestiti come vescovo di Lodi, succedendo ad un altro ex ausiliario (e collaboratore del cardinale Carlo Maria Martini) dell’Arcidiocesi meneghina: Giuseppe Merisi. Stavolta la nomina non aveva promosso un milanese, ma un bergamasco con un ottimo curriculum di Curia visto che, fino alla nomina a Lodi, monsignor Malvestiti è stato il segretario della Congregazione per le Chiese orientali.
I quattro ausiliari di Scola in età di promozione: sono il Vicario generale Mario Delpini (1951), Franco Maria Giuseppe Agnesi (1950), il cappuccino Paolo Martinelli (1958) e Pierantonio Tremolada (1956). Ma entro il 2016 sono in scadenza anche Brescia (Luciano Monari, classe 1942), Como (Diego Coletti, 1941, Mantova (Roberto Busti classe 1940) e Pavia (Giovanni Giudici, già dimessosi 1940) oltre a Dante Lafranconi (1940).
In teoria, quindi, tutti gli ausiliari di Scola potrebbero essere promossi Vescovi e inviati in queste diocesi: ma con Papa Francesco i criteri di scelta e nomina sono cambiati, vedasi la nomina di Malvestiti trasferito da Roma. Nelle diocesi del Settentrione si auspicherebbe un futuro con meno nomine meneghine che impediscono la scelta di un Vescovo tra i sacerdoti del clero locale.
Alle fine del prossimo anno raggiungerà i 75 anni anche l’arcivescovo di Milano, monsignor Angelo Scola.
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