Procura in affanno, di Martino: 'senza personale procedimenti fermi'
Magistrati senza personale e procedimenti fermi. Questa la dura realtà con la quale si trova a far fronte la procura di Cremona, che come il tribunale soffre di una gravissima carenza di organico. Il procuratore Roberto di Martino non ha nascosto la sua preoccupazione, soprattutto in vista del grande processo sul calcio scommesse. “Sono costretto a dire ai magistrati di rallentare il lavoro perché l’ufficio non è in grado di mandare avanti i provvedimenti”, ha spiegato il procuratore, che oltre al calcio scommesse si sta occupando di altri casi di una certa importanza, come ad esempio l’operazione contro business irregolari nel settore dell’edilizia che vede coinvolte dodici persone in contatto con ambienti della ‘ndrangheta e accusate a vario titolo di associazione a delinquere, truffa, appropriazione indebita, bancarotta fraudolenta, riciclaggio e tentata estorsione. Oppure l’inchiesta sulle false cooperative che aveva permesso di scoprire un’associazione a delinquere specializzata nelle frodi fiscali sfruttando false cooperative di lavoro con un giro di milioni di euro.
“Le dimensioni dei processi che abbiamo”, ha continuato il procuratore, “sono incompatibili con la struttura amministrativa attuale. Molti processi importanti sono destinati a restare parcheggiati per mesi perché non ci sono le condizioni per mandarli avanti”. Al momento in procura c’è un solo assistente per due magistrati e tutta la polizia giudiziaria è stata coinvolta per riuscire quanto meno a tirare avanti. Ma non è sufficiente e la situazione futura non è per nulla rosea. Tutti i tentativi intrapresi dalla presidente del tribunale Ines Marini anche presso il ministero per risolvere la questione non hanno portato risultati. “Siamo arrivati al punto”, ha ribadito di Martino, “che i procedimenti si prescrivono e noi non possiamo far nulla, processi anche importanti che pur essendo stati istruiti rischiano di andare a finire nel nulla”. “Se il ministero non se ne preoccupa”, ha detto il procuratore, “il servizio giustizia è destinato a subire danni gravi, se si considera che nei vari procedimenti sono anche coinvolte persone di una certa pericolosità sociale”.
Il procuratore ha puntato il dito anche contro i nuovi programmi di registrazione degli atti, “programmi complicati, poco agili, incompatibili con procedimenti che vedono il coinvolgimento di un elevato numero di persone. Il nuovo sistema, ad esempio, ha provocato un ritardo di un paio di mesi nell’invio degli atti del calcio scommesse al tribunale, è un sistema poco ricettivo, lungo e inattuabile con il poco personale di cui disponiamo. Con questo sistema i grandi processi diventano lentissimi nella loro fase conclusiva”. Secondo il procuratore, ci dovrebbero essere “4 o 5 persone in più per ottenere i risultati che si avevano con il sistema precedente”. A novembre, poi, arriverà in procura il sesto sostituto procuratore. “Non potrà avere un assistente e neanche una stanza”, ha commentato di Martino, “non so come faremo”.
Sara Pizzorni
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