Incendio al ripetitore, è un sabotaggio Scritta per terra: 'Vendetta per Emilio' Dordoni: 'Non è un gesto antifascista'
Foto Sessa
AGGIORNAMENTO – E’ un sabotaggio l’incendio al ripetitore di telefonia mobile di via Castelverde. L’origine delle fiamme, si apprende ora, dopo gli accertamenti di vigili del fuoco e polizia, è dolosa. Il fuoco notturno, divampato attorno alle 2,30 e che ha impegnato il personale del 115 fino alle 4,30, è stato appiccato da qualcuno in modo consapevole. A confermare il risultato degli accertamenti anche una scritta trovata sull’asfalto a pochi metri di distanza dal ripetitore incendiato: “Vendetta per Emilio”. Il pensiero, alla luce di queste parole, va agli ambienti dell’estrema sinistra, rimasti silenti a lungo. Nulla al momento può però essere escluso, nemmeno un depistaggio. Gli investigatori stanno valutando tutte le ipotesi per risalire all’autore o agli autori del gesto.
Il centro sociale Dordoni interviene pubblicamente dopo l’accaduto e parla di un’azione, quella contro il ripetitore, non in linea con i propri intenti: “Apprendiamo dai giornali locali – dichiarano i responsabili del centro sociale – che presso il ripetitore incendiato di telefonia mobile di via Castelverde è apparsa la scritta ‘Vendetta per Emilio’. Non siamo sbirri, non puntiamo il dito e non tiriamo conclusioni affrettate. Ribadiamo, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che l’Antifascismo è una questione molto seria che necessita di essere affrontata senza ulteriori indugi. L’incendio di un ripetitore telefonico non ci sembra che vada in questa direzione”.
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