Lettere

'Aem è una azienda in salute, nessuna necessità di salvataggio'

da Andrea Sozzi

Egregio direttore,

anzitutto mi preme esprimere massimo sdegno per le intimidazioni e le violenze subite dalla Lega nei giorni scorsi. Sono episodi inaccettabili e preoccupanti, su cui chiedo si faccia luce. Ciò detto, devo precisare la posizione di Obiettivo Cremona, dopo le affermazioni capziose rilasciate da alcuni esponenti politici, soprattutto del Carroccio, nei giorni scorsi.

Per quanto concerne Aem, è ormai chiaro che non vi fosse necessità di nessun “salvataggio in extremis”. Aem è un’azienda in salute, in quanto a fronte di oltre 100 milioni di debito (molti dei quali però diluiti in mutui di 20 o 30 anni) possiede un patrimonio totale di consistente di gran lunga superiore al debito. Questi debiti non sono da imputare a Franco Albertoni, che ha diretto l’azienda per 9 anni prima di Siboni, ma rappresentano precise scelte di investimento decise dalla politica comunale. In altre parole: gli investimenti di Aem hanno giovato, negli ultimi anni, al Comune e ai cittadini cremonesi.  Questo vale anche per l’acquisto dell’area del City Hub, sotto la giunta Perri, che si avvalse, per la quotazione, di una consulenza esterna, secondo le regole e i canoni stabiliti. Poi, la drammatizzazione: la nuova amministrazione “scopre” che Aem ha dei debiti (come se i bilanci non fossero pubblici) e ne diagnostica la fine imminente. Ma ecco che -colpo di scena- la giunta Galimberti trova la via per salvare l’azienda: svenderà un po’ di patrimonio. A dirla tutta, non è questa gran trovata: forse non tutti sanno che la cessione delle quote di Km era già stata predisposta nel 2013, così come la possibilità di vendere la fibra ottica a Lgh, operazione poi sospesa per vari motivi.

Nihil sub sole novi, dunque, altro che salvataggio. Ma ciò che ci lascia perplessi è la volontà dell’amministrazione di drammatizzare i toni e di accelerare improvvisamente queste cessioni, con il rischio di svalutare gli asset: in particolare, la fibra ottica, fiore all’occhiello degli investimenti di Aem, è definita dalla giunta come “non strategica”, quando invece ci risulta che ci siano già un paio di compratori interessati. Non vorremmo assistere a una svendita al ribasso del patrimonio dei cremonesi, senza prima prendere in considerazione altre soluzioni, che incidano sulla spesa corrente, anziché sul patrimonio.

Queste le perplessità che hanno spinto noi della Lista Obiettivo Cremona con Perri, in consiglio comunale, ad astenerci dal voto, con l’intento di vigilare, in consiglio e nelle commissioni, su ogni futura mossa intrapresa dalla giunta.

Nessuno sconto all’amministrazione da parte della Lista Perri, dunque, come invece qualcuno ha detto, divertendosi a giocare in modo subdolo sulla nostra decisione di rimanere in aula per mantenere il numero legale. È un fatto tecnico: la nostra uscita dall’aula avrebbe spostato in avanti di 15 giorni l’effettività della delibera già approvata dal consiglio, creando disagio agli uffici comunali, ma senza cambiare di una virgola il risultato politico. Non essendo personalmente presente in consiglio, ma avendo condiviso con gli altri tutte le scelte, difendo con decisione l’operato responsabile dei miei colleghi Maria Vittoria Ceraso e Luigi Amore, che hanno deciso di restare in aula, scelta che –questa è la politica- ci espone a facili slogan di bassissima lega, e mi scuso per il bisticcio di parole. Cari amici, con gli slogan si cavalca qualche voto, ma si fa poco. Studiare è meglio. Provateci.

Andrea Sozzi
Obiettivo Cremona

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