Cultura

Acque Dotte, cortile di Palazzo Trecchi gremito per Nyman

A Cremona il cortile di palazzo Trecchi gremito per il concerto di Michael Nyman e a Salò piazza della Vittoria piena per la performance di Cesare Picco, Taketo Gohara e Sebastiano Somma. Il weekend del festival Acque Dotte ha fatto il tutto esaurito e ha raccolto applausi. Giusto il tempo di riprendere fiato e la rassegna, che mette in comunicazione sul filo dell’acqua la città gardesana e quella del Torrazzo, torna a proporre un nuovo appuntamento di sicuro interesse: giovedì 16 alle 21.30 Cremona accoglie l’esibizione dei Musica Nuda, ovvero Petra Magoni & Ferruccio Spinetti. Reduce dai sold out di Parigi, Lione e Londra, il duo composto dalla grintosa cantante e dal raffinato contrabbassista presenta un progetto inedito – intitolato Acqua azzurra acqua chiara – con un tributo a Battisti e due personalissimi arrangiamenti dedicati alle icone cremonesi Monteverdi e Mina. L’ingresso al concerto è di 10 euro (posto unico): i biglietti sono in vendita presso il Museo Civico di via Ugolani Dati, 4 (telefono 0372-4077700372-407770 ) e, nella serata di concerto, direttamente a palazzo Trecchi; le prevendite on line sono disponibili su www.vivaticket.it. In caso di maltempo la serata si svolgerà a palazzo Cittanova.

LA PIOGGIA NEL PINETO & WATER HAIKU – La “poesia musicale” – come è stata definita – del Vate ha dato il “la” al concerto di Cesare Picco, uno dei pianisti/compositori più interessanti della scena italiana (e internazionale), il cui pianoforte è stato speziato dall’elettronica di Taketo Gohara, ingegnere del suono tra i più contesi del momento. Sebastiano Somma ha interpretato il giovanile capolavoro dannunziano con un tono volutamente più intimista e seducente che non declamatorio, con il sofisticato sottofondo sonoro di pianoforte ed elettronica. Dopo l’applauso al noto attore, la platea si è concentrata totalmente sulle originalissime sonorità sprigionate dal duo Picco-Gohara. Va detto che questo nuovo sodalizio con il rinomato suond designer nipponico è un deciso cambio di rotta per il musicista piemontese che in questi anni ha saputo ritagliarsi un ruolo personalissimo e mai scontato nel panorama dei pianisti/compositori italiani. Il suo è uno stile di sintesi che mescola suggestioni jazz e classiche, improvvisazione e world-music, con momenti di immediata presa ma che non indugiano alla faciloneria ricercata da certi suoi colleghi magari più famosi e popolari di lui. L’abbinata con Gohara, il quale è partito da suoni “acquatici” per poi ampliare l’effettistica alle sonorità più sorprendenti, ha conferito a Picco un’impronta decisamente più sperimentale che ha impressionato il pubblico per l’inedita ricchezza.

ACQUARMONICA – Una lunga full immersion, con i brani agganciati l’uno all’altro per giustapposizione, interpretati senza soluzione di continuità: quasi uno stream of consciousness quello che Michael Nyman ha riservato al pubblico di Acque Dotte nel concerto AcquaArmonica. Per tributare il primo applauso della serata al genio londinese, gli spettatori hanno dovuto attendere quasi un’ora, al termine dell’esecuzione del celeberrimo tema di Lezioni di piano, quando Nyman ha finalmente staccato gli occhi dai tasti bianchi e neri dello Steinway & Sons per concedersi all’acclamazione della platea. Poi di nuovo una manciata di brani, attinti principalmente dal repertorio confluito negli album The Piano Sings e The Piano Sings 2, che racchiudono l’idea primigenia di alcune delle più celebri colonne sonore scritte dal Maestro. In un flusso sonoro ondivago, il magico pianoforte di Nyman ha prima cullato e poi trascinato gli ascoltatori in uno sterminato oceano di emozioni musicali.

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