Cronaca

Migranti-Picenengo, assessore regionale: 'Immobile fatiscente, manderemo l'Asl' Residenti: 'Noi, ignorati dal Comune' Assessore Viola: 'Intervento di assoluta emergenza'

Foto Sessa

AGGIORNAMENTO – L’interno dell’immobile delle ex scuole elementari di Picenengo viene documentato, nella lunga mattinata di protesta di Lega Nord e Casa Pound, da una serie di immagini scattate dal consigliere leghista Alessandro Carpani, in tarda mattinata, quando sul posto è giunta anche l’assessore comunale alla Trasparenza Rosita Viola. Muri ammuffiti, impianti e angolo cucina ammalorati, brande nuove e materassi puliti, ma ammassati in una stanza dall’aspetto claustrofobico. E’ evidentemente una situazione di super -emergenza quella che il Comune ha dovuto affrontare in fretta e furia a inizio settimana per accogliere i migranti spediti a Cremona dagli apparati ministeriali, pur nella consapevolezza che la rete di accoglienza locale è al collasso. La destra di opposizione ha buon gioco ad evidenziare le carenze igienico sanitarie di queste sistemazioni. Viola ha spiegato le ragioni per cui l’amministrazione comunale si è trovata costretta a rimediare alla situazione. Pare di capire che il Comune pur ritenendo un dovere quello dell’accoglienza, non è più disposto a fare tutto da solo: è assolutamente indispensabile che anche gli altri enti locali collaborino fattivamente. I locali comunque sono agibili dal punto di vista della sicurezza impiantistica, ha detto l’assessore. E’ stata fatta la derattizzazione, cosa che ha reso necessario portare fuori in cortile gli arredi, ma a breve l’Aem li porterà via. L’accoglienza ai 10 profughi arrivati giovedì, è stata fatta dalla cooperativa Sentiero, che collabora con la Caritas. La struttura può ospitarne al massimo 25, quindi è probabile che a breve ne arriveranno altri. Nel frattempo i locali verranno puliti meglio e tinteggiati. L’immobile, di proprietà del Comune, è in questo momento concesso in comodato d’uso gratuito alla stessa cooperativa Sentiero, che si sta facendo carico della manutenzione ordinaria.

Iniziato attorno alle 9,45 il presidio alle ex scuole di Picenengo contro il loro utilizzo per l’ospitalità dei migranti. Presenti militanti ed esponenti di Lega, una quindicina di militanti di Casa Pound e alcuni residenti nel quartiere. Il consigliere comunale del Carroccio Alessandro Carpani e il segretario cittadino Alberto Mariaschi hanno mostrato  la situazione all’assessore regionale leghista alla Sicurezza Simona Bordonali. Il Comune – è in sostanza la ricostruzione degli esponenti leghisti –  in tre giorni ha liberato i locali interni da materassi e materiali vecchi, che ora si trovano accatastati nel cortile. Tre famiglie straniere erano già residenti qui e non sapevano nulla, come pure nessun avvertimento era stato ai residenti. Al momento si trovano nelle ex scuole di Picenengo dieci profughi, altrettanti ne arriveranno.

La senatrice della Lega Silvana Comaroli: “Come abbiamo potuto verificare, solo il 30% degli arrivi è composto da persone che hanno motivi politici, gli altri sono mossi da motivi economici. Il ministro degli Interni Alfano deve assolutamente accelerare sulle procedure per il rilascio dell’asilo, oggi ci vogliono almeno 15 mesi,  in altri Paesi d’Europa molto meno. Per riattare questi locali i soldi si trovano sempre, mentre poi ci tocca ascoltare il presidente della Provincia, Vezzini, che si lamenta di non avere risorse per fornire l’assistenza ad personam agli studenti disabili”.

L’assessore regionale Bordonali: “Dissenso assoluto. In Regione Lombardia non c’è più possibilità di accogliere clandestini, lo abbiamo dichiarato ai vari tavoli. Abbiamo constatato a livello regionale, che solo il 6% delle persone arrivate qui nei primi sei mesi del 2015 ha veramente diritto all’asilo. Non siamo più disposti ad accoglierli. Manderemo l’Asl a controllare, penso che ci siano forti criticità in questa struttura. Immobile fatiscente. I sindaci continuano a venirci a chiedere risorse, ma quando vediamo come usano i soldi, come in questo caso, sprecandoli per i clandestini, ci regoleremo di conseguenza”.

Presenti al presidio anche alcuni residenti di Picenengo, quartiere che stamattina appariva più che mai blindato, stretto dal cantiere per l’eliminazione del passaggio a livello, verso via Milano, e dalle auto di Polizia di Stato e Polizia Locale in via Sesto, che per tutta la mattina hanno vigilato perchè la situazione non degenerasse. I residenti si lamentano del fatto che molte richieste del quartiere, anche banali, come le strisce pedonali in via Sesto all’incrocio con via Picenengo, non siano mai state soddisfatte, mentre in questo caso in pochissimi giorni il Comune ha trovato il modo di riattare dei locali finora considerati inutilizzabili.  “Io sono venuto qui a scuola – afferma un residente che cambiato casa da due anni – e mi sarebbe piaciuto che anche i miei figli venissero, invece li devo portare a Cremona. Questo stabile, oltre che per scuola, poteva essere usato per scopi sociali del quartiere, per anziani o altre forme di aggregazione. Io abito a dieci metri dalle scuole, non è simpatico vedersi guardare dal cancello. Non abbiamo idea di chi siano queste persone, le vediamo gironzolare per strada”. Alcuni lamentano già sporcizia in più, come sacchetti di patatine, ai margini dei fossi. Picenengo è un quartiere cresciuto molto negli ultimi dieci anni, con ville e un grande cascinale recuperato ad abitazioni. Molte famiglie si sono trasferite qui dalla città in cerca di pace: anche per questo ora si sentono ‘traditi’ dai nuovi arrivi.

L'assessore regionale Simona Bordonali

Alcune immagini dell'interno delle ex scuole di Picenengo dove sono alloggiati in emergenza i profughi

g.b. – m.f.

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