Cronaca

Santuario Caravaggio, il nuovo rettore: 'Un onore'. Via le candele delle polemiche

Si insedierà domenica 4 ottobre don Antonio Mascaretti, il nuovo rettore del Santuario di Caravaggio. E’ questa la data ufficiale scelta per la successione dopo le dimissioni di don Gino Assensi (oggi il rettore provvisorio è monsignor Carlo Abbiati). “Per me, come per tutti coloro che sono di Caravaggio o del circondario, il Santuario è davvero una sorta di ‘mito’. Anche per questo devo dire che non mi sono reso ancora ben conto della novità. Si tratta di una realtà davvero molto importante. Perciò, proprio perché caravaggino, come raddoppia l’onore cresce di molto anche l’impegno”, dichiara don Mascaretti al sito della Diocesi di Cremona parlando del suo nuovo incarico voluto dal vescovo Dante Lafranconi. Le priorità? “Sicuramente- spiega fra le altre cose – i primi tempi saranno di osservazione e ascolto. Man mano che emergeranno aspetti da sistemare cercheremo di affrontarli nel migliore dei modi. Di qualche dettaglio se ne è già parlato con don Carlo Abbiati, che sta guidando il Santuario in questi mesi di passaggio. Certamente ciò avverrà in piena continuità con il lavoro svolto da don Gino Assensi”. “Devo certamente ringraziarlo – prosegue – per l’importante lavoro che ha svolto in questi otto anni. Ha impostato molto bene tutto il settore liturgico, ha fatto realizzare importanti restauri. Sicuramente è merito suo se oggi abbiamo un Santuario pulito e ordinato. È giusto rendere merito di ciò che di utile ha compiuto, ad di là di certe sterili polemiche che hanno riguardato aspetti che con la vita vera del Santuario davvero hanno poco a che fare”. Il riferimento è alle polemiche sulle tecnologiche candele del Santuario che si accendono con carta di credito. Questa strumentazione, fatta installare da don Assensi, ha portato anche all’ironia di Luciana Littizzetto nel programma “Che tempo che fa”, e alla fine alle dimissioni di don Assensi. Qualche giorno fa don Mascaretti ha annunciato, tramite le pagine bergamasche del Corriere della sera, che tale strumentazione sarà rimossa definitivamente perché ritenuta inopportuna.

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