Ambiente

Amianto su quattro edifici, l'Ona deposita esposti in procura

Nella foto, da sinistra l’avvocato Alessandro Vezzoni, Ivano Bonoldi e l’avvocato Alessandro De Nittis

Questa mattina negli uffici della procura sono stati depositati quattro esposti su casi di presunti abusi edilizi in città e in provincia dove sarebbe stata riscontrata presenza di amianto. A presentare gli esposti, su input del presidente dell’Osservatorio nazionale amianto Ezio Bonanni, è stato Ivano Bonoldi, che insieme a Danilo Dilda coordina la sezione cremonese dell’Ona Onlus. Bonanni è arrivato questa mattina in procura insieme agli avvocati Alessandro De Nittis e Alessandro Vezzoni.

I quattro esposti riguardano tre siti ubicati a Cremona e uno a Castelverde. “Per la prima volta”, ha fatto sapere Bonoldi, “si contesta la presenza di amianto a due privati, uno a Cremona e uno a Castelverde. Per quest’ultimo ci riserviamo di sporgere denuncia”. Gli esposti su Cremona riguardano un edificio di via Volturno “dove da diverso tempo”, ha spiegato il coordinatore della Onlus, “i proprietari aggiustano la tettoia da dove cadono polveri di amianto”, e due immobili dismessi, uno in via Brescia 231 e l’altro in via delle Industrie 23a. L’esposto su Castelverde, invece, riguarda un’abitazione privata dove polveri di amianto continuerebbero a cadere dalla tettoia di copertura dei garage esterni nel vicino cortile. “Tale situazione”, scrive Bonoldi nell’esposto, “potrebbe ingenerare un gravissimo allarme nella popolazione locale a causa del pericolo incombente su coloro che hanno la propria residenza in adiacenza all’immobile in questione”. Nell’abitazione vicina, infatti, abita una famiglia che ha già segnalato la situazione al comune di Castelverde. “In paricolare”, si legge nell’esposto, “a seguito dello stato degenerativo della tettoia e pure delle condizioni climatiche, è stata constatata sulla pavimentazione del cortile dell’abitazione limitrofa la presenza di cocci di materiale verosimilmente amianto”.

“L’amianto”, si legge nei quattro esposti, “è un cancerogeno completo il cui rischio è ampiamente evidente in letteratura scientifica e l’inalazione delle sue microfibre può dar luogo a gravissime patologie”. Nei documenti depositati in procura si fa riferimento alla legge regionale 17 del 29 settembre del 2003 che evidenzia come “gli enti locali debbano intervenire a salvaguardia del benessere e della salute delle persone rispetto all’inquinamento delle fibre di amianto” e si chiede che “le competenti autorità provvedano tempestivamente alla rimozione e allo smaltimento dei materiali con ogni probabilità contenenti amianto a rischio di friabilità, nel caso in cui venisse accertata l’effettiva presenza di materiale altamente nocivo per la salute delle persone”.

Sara Pizzorni

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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