Fasani: 'Questo è Grest La rigenerazione urbana è un'altra cosa'
Interviene sul progetto di rigenerazione urbana presentato in commissione in settimana, il consigliere di Ncd Federico Fasani. “Le macchie colorate e i palchetti stanno alla rigenerazione urbana come il Professore sta a Barack Obama”, esordisce con il consueto linguaggio colorito il consigliere d’opposizione. “Queste sono le proporzioni del ragionamento. E non serve essere Renzo Piano per dirlo, basta digitare su google le parole “rigenerazione urbana” e nella sezione immagini compaiono interventi di recupero e riqualificazione permanente di ambiti di città abbandonati o sottoutilizzati. Sì perchè la rigenerazione urbana, quella vera, consiste nel dare una seconda possibilità di vita a luoghi, “stanze” e tessuti del territorio che per motivi storici o conomici o culturali sono andati incontro a deterioramento sino a divenire talvolta pericolosi non-luoghi. Ma questi interventi, che hanno carattere permanente e strutturale, non possono ridursi a qualche riga per terra o a qualche strimpellata per strada. Quella si chiama animazione o al massimo arredo urbano. La rigenerazione urbana passa per complessi piani di riqualificazione dei tessuti urbani di interi comparti, grandi contenitori, spazi defunzionalizzati o complessi edilizi talvolta di pregio. L’obiettivo è quello di favorire l’insorgere di nuova e sistemica antropizzazione tenendo d’occhio gli indicatori di sostenibilità declinata nelle sue componenti sociali, ambientali ed economiche.
“Durante il precedente mandato l’Amministrazione ha puntato sul rilancio della zona ex Annonaria: oggi, dopo 4 anni, il Polo Tecnologico parte sul serio. Il percorso è stato lungo e difficile. La minoranza di allora (attuale maggioranza, stesse facce ma poltrone più leggere) ostacolò con tutte le forze (poche per fortuna) questo processo mostrando tutta la provincialità di cui erano capaci. Oggi, le stesse facce, tagliano il nastro sorridendo. Purtroppo si dimenticano di dire, o forse non se ne sono accorti, che quella è una vera operazione di rigenerazione urbana che ha visto coinvolti soggetti Istituzionali, Privati, Amministrazioni, Associazioni, Professionisti, Consorzi e Imprese.
“Ma il Professore e i suoi assistenti, che evidentemente non sono in grado di affrontare un percorso del genere, preferiscono chiamare furbescamente rigenerazione urbana il GREST di corso Garibaldi. E pensare che di operazioni ce ne sarebbero. Ci ricordiamo tutti quando in piazza del Duomo, poche ore prima del voto, dopo avere promesso lo spegnimento dell’inceneritore promise pure il recupero del “parco dei monasteri”. E allora, Professore, avanti! Fateci vedere cosa sapete fare a parte annegarci di chiacchiere e tra pochi giorni di spazzatura. Ad esempio ci sono le Colonie Padane che cadono a pezzi. Il comparto di piazza Lodi e San Francesco sono alberghi per piccioni. Cosa aspettate a mettere in cantiere almeno i progetti? Dov’è l’idea di città di questa giunta? Fino ad oggi avete perso tempo a sabotare i progetti ereditati. Dove sono le proposte? Certo che se il problema è il riciclo delle tolle di vernice fucsia incautamente acquistata l’anno scorso, l’unica possibilità è fare quello che state facendo, cioè ridere”.
Non si fa attendere, dalla sua pagina Facebook, la risposta di Luca Burgazzi, consigliere Pd: “Utilizzare il termine ‘Grest’ per dileggiare – scrive rivolgendosi direttamente a Fasani – significa non sapere che cosa sia realmente il Grest, né riconoscere il valore di questa esperienza. Pensare di ridicolizzare qualcosa associandola al Grest è semplicemente fuori luogo e forse offensivo per chi in quell’esperienza ha messo tempo, entusiasmo e, per chi ci crede, Fede”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA