Cronaca

Rigenerazione urbana, secondo atto Asfalto griffato Stradivari in corso Garibaldi

Presentati in commissione comunale Commercio i progetti di rigenerazione urbana che interesseranno le nuove isole pedonali, in particolare Largo Boccaccino, corso Mazzini, corso Garibaldi, su cui lo scorso anno si erano posati i riflettori per via delle onde blu. Quest’anno il corso avrà una nuova particolarità. Di fronte alla casa nuziale di Stradivari sarà dipinta sull’asfalto, a grandi caratteri, la celebre firma del maestro, mentre nel resto del corso pedonalizzato saranno realizzate quattro isole – gioco con pavimentazione a tappetini per i più piccoli, decorabili coi giochi di strada che già si erano visti lo scorso anno. Torneranno le ‘sedute’, anche se non più sotto forma di cubi in legno ma di seggiolini in plastica con angoli arrotondati. E per mitigare l’impatto del sole di luglio- agosto sono previsti cinque padiglioni dalla particolare forma triangolare, con tende in tessuto microforato, con struttura portante in metallo a protezione delle isole.

 

In largo Boccaccino verrà sfruttato il dislivello naturale tra il gradone delle absidi del Duomo e il piano strada per collocare un palco  che servirà per esibizioni teatrali o musicali. Di fronte saranno collocate una cinquantina di sedie. Intendimento dello staff che ha lavorato ai progetti di rigenerazione urbana è di configurare le nuove aree pedonali come tali, connotandole come spazi diversi dai normali luoghi di passaggio. Proprio nel largo dietro al Duomo saranno sacrificati i parcheggi e anche gli stalli di carico /scarico: l’attività in questo senso sarà rigorosamente consentita solo per 15 minuti, dopodichè a differenza di quanto avviene adesso auto e furgoni dovranno andarsene. Sono però previste aree di sosta apposite appena fuori dall’area pedonale, in via Platina.

Il progetto ha il costo di 50.000,00 euro, previsti nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2015 – 2017, e ha già ricevuto il nulla osta dalla competente Soprintendenza. L’obiettivo che si pone l’Amministrazione è di dare maggiore attrazione partecipativa alle isole pedonali vecchie e nuove attraverso l’installazione temporanea di arredo urbano per creare luoghi dedicati a esperienze di socialità (lettura, musica, animazioni, ed altro ancora).

“Grazie all’intenso e prezioso lavoro svolto dallo staff rigenerazione urbana – ha detto l’assessore alla Città Vivibile Barbara Manfredini – anche sulla scorta dell’esperienza dello scorso anno, abbiamo pensato a questo nuovo progetto che interessa anche zone del centro cittadino che in passato sono state un po’ trascurate. La volontà è di animare e far vivere Cremona coinvolgendo tutte le fasce d’età, arricchendo la specifica vocazione ‘pubblica’ e l’assetto pedonale dei luoghi, rendendoli idonei ad ospitare attività di rivitalizzazione e di animazione, così che diventino spazi di aggregazione per cittadini e turisti. Questo vale soprattutto per il periodo estivo, che quest’anno coincide con Expo. Inoltre, in sinergia con lo staff cultura, è stato già predisposto un ricco programma di eventi per bambini, famiglie, giovani e adulti in diversi orari e coerenti con le aree individuate”.

La presentazione dei progetti da parte dei dirigenti Marco Masserdotti e Ruggero Carletti, ha avuto un’appendice polemica con Giorgio Everet (Forza Italia) che ha criticato la scelta del Comune di abbandonare un progetto di grande richiamo come le Corde dell’Anima. Ha poi sottolineato l’assenza di molti consiglieri di maggioranza dalla seduta, affermando che era solo grazie alle opposizioni che si riusciva a garantire il numero legale. “Ma oggi non si devono esprimere voti”, ha ribattuto il presidente Paolo Carletti. “Dopo decenni di immobilismo del Comune sul centro storico, finalmente un dinamismo che produce realizzazioni in breve tempo”, ha aggiunto. Da Maria Lucia Lanfredi, M5S, un suggerimento: per evitare polemiche sui costi di pittura e rimozione sarebbe meglio scrivere la firma di Stradivari sui tappetini anzichè direttamente sull’asfalto. Proposta respinta: questa sì sarebbe una ‘patacca’, ha sintetizzato l’architetto Carletti.

g.biagi

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