Cronaca

Polizia sotto organico, Coisp: 'Poche pattuglie per presidiare il territorio'

Difficoltà a fare uscire anche solo una pattuglia per il presidio del territorio: questo il grido di allarme che si leva dalle fila della polizia cremonese, le cui difficoltà diventano giorno dopo giorno sempre più insormontabili. Il problema riguarda i distaccamenti (Crema, Pizzighettone e Casalmaggiore) che hanno una sola vettura disponibile a testa e soprattutto poco personale. Questi i problemi presentati dal sindacato Coisp, che nella mattinata di mercoledì ha organizzato un’assemblea presso la sede della polizia stradale alla presenza del segretario cittadino, regionale e nazionale. Sotto la lente, le difficoltà legate ai tagli fatti a livello nazionale, che naturalmente si ripercuotono anche sul territorio.

“La percezione che l’opinione pubblica ha di questa situazione in cui ci troviamo è ancora lontana dalla realtà – evidenzia Franco Maccari, segretario nazionale del Coisp -. Non viene più garantito un turnover di chi va in pensione o in malattia. Questo significa che vi sono servizi che vengono meno e ciò ricade sui cittadini”. Una situazione sempre più difficile da gestire: “Il problema è che non si riesce più a garantire il controllo del territorio”, continua Maccari. “A fronte di questo sono invece incrementati i servizi che vengono attribuiti alla polizia, come quello della gestione degli immigrati che arrivano quotidianamente e la fotosegnalazione dei richiedenti asilo. Non parliamo poi della burocrazia: la polizia deve svolgere mansioni amministrative, come il rilascio dei passaporti, che rubano forza lavoro ai servizi esterni. Tutto questo, sommato alle emergenze del personale che abbiamo oggi, ci crea delle grosse difficoltà. Ci sono agenti che lavorano 18 ore al giorno: straordinari simili non sono affatto positivi, soprattutto per chi opera in un settore così delicato”.

Il problema di Cremona viene ulteriormente rimarcato dal segretario provinciale Claudio Sposito: “Quando altre province già sono in difficoltà a fare uscire due volanti, a Cremona si fatica a farne uscire una – spiega -. Il rischio a cui stiamo andando incontro è di non poter più presidiare il territorio come dovremmo. Cremona è pesantemente sotto organico con 138 agenti in questura, di cui una decina sono prossimi al pensionamento entro fine anno, senza che ne arrivino di nuovi a sostituirli”.

La carenza di organico riguarda soprattutto i sottoufficiali. Ma, come evidenzia Gaspare Liuzza, segretario regionale Coisp, le problematiche vanno oltre la semplice carenza di organico. Esiste una gestione completamente sbagliata e scollegata dalla realtà, come testimonia il fatto che “a livello nazionale vogliono chiudere 261 posti di polizia – spiega Liuzza. Questi tagli non devono ripercuotersi però sui servizi ai cittadini: prima di decidere quali distaccamenti tagliare si dovrebbe verificare che in quella zona vi siano delle caserme dei carabinieri che possano sopperire all’attività di polizia stradale”.

Per quanto riguarda Cremona, nessun distaccamento verrà chiuso, mentre è invece in discussione la sede della polizia postale. “In un’epoca in cui i reati informatici sono in forte crescita e dove la rete viene spesso utilizzata per chi commette crimini, basti pensare al modus operanti dell’Isis per reclutare adepti, sopprimere un punto di riferimento come la polizia postale è un errore, a meno che non si decida di aprire un ufficio dedicato ai reati informatici all’interno della Questura”, dichiara Liuzza. “Ancora non vi sono date certe su quando verranno effettuati i tagli: tutto è subordinato ad un tavolo tecnico di coordinamento delle forze di polizia, nato dopo che abbiamo evidenziato come non si possa pensare di fare chiusure indiscriminate senza avere una visione della situazione a 360 gradi”.

Positivo sarebbe invece, sempre secondo Liuzza, la realizzazione della cittadella della sicurezza, sfruttando gli spazi della ex caserma Manfredini: un progetto spesso ventilato ma che finora mai è stato concretizzato. “Questo permetterebbe, essendo la struttura del Demanio, di risparmiare notevolmente sugli affitti”, conclude il sindacalista.

Laura Bosio

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