Individuato virus West Nile Più controlli sui donatori di sangue
Da una decina di giorni i donatori di sangue della provincia di Cremona vengono sottoposti ad un esame aggiuntivo prima del prelievo: serve per testare la presenza del West Nile virus, minuscolo ma ingombrante ospite veicolato attraverso le punture di zanzare, che può essere causa di febbri violente, nausea e vomito, linfonodi ingrossati e in casi estremi avere esiti gravissimi o mortali. Cremona quest’anno è la prima provincia italiana nella quale è stato rinvenuto il virus, precisamente il 19 maggio scorso, nelle viscere di una gazza-sentinella campionata a Pieve d’Olmi. Dal 7 giugno pertanto il Ministero della Salute ha allertato tutti i centri trasfusionali italiani a sospendere i prelievi per tutte le persone che hanno soggiornato anche solo una notte in provincia di Cremona. “Il West Nile Virus ormai è una presenza nota in Italia nei mesi estivi”, spiega Ferruccio Giovetti, presidente Avis cittadino. “La cosa diversa dal solito, quest’anno è che sembra proprio che la provincia di Cremona sia la prima in cui il virus ha fatto la sua comparsa, in un periodo dell’anno anticipato rispetto al solito. Inoltre le evidenze degli anni passati mostravano una sorta di itinerario del virus in Italia: dalle province del nord est che si affacciano sull’Adriatico, più o meno la sua presenza seguiva il bacino del Po fino ad arrivare in Pianura Padana. Stavolta in effetti non è andata così”.
Per i donatori di sangue della provincia di Cremona questo non significa uno stop ai prelievi: l’Avis ha infatti attivato immediatamente il controllo sul sangue dei donatori, alla ricerca del virus, in aggiunta agli esami di routine che vengono effettuati ogniqualvolta si presenta il donatore. Si tratta solo di prelevare qualche cc di liquido in più e in caso di esito negativo il prelievo può essere fatto normalmente. Diverso il caso di donatori residenti in provincia di Cremona, o che vi hanno soggiornato anche solo una notte, che effettuano le donazioni in altri centri italiani dove non sono ancora partiti i controlli sul West Nile. In questi casi, lo stop al prelievo dura 28 giorni.
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