Politica

Gli sprint della giunta Galimberti spaventano la base del Pd

I malumori del Pd nazionale per l’esito del voto delle amministrative sfiorano appena l’assemblea cittadina riunitasi lunedì sera per un confronto con gli amministratori comunali presso lo Ial Cisl.

Il Pd è convintamente a fianco della giunta Galimberti, ha detto in apertura di serata il segretario cittadino Roberto Galletti, accennando anche al recente ridimensionamento nelle elezioni amministrative. “Dobbiamo tutti fare la nostra parte, il partito non può campare soltanto di Renzi, ma di azione politica quotidiana da Roma in giù e da Roma in su. Noi siamo qui, impegnati per il bene comune e per vincere alle prossime elezioni”. Galletti ribadisce la piena condivisione del partito con l’azione amministrativa, ma sottolinea la differenza dei ruoli. Alle critiche che di lì a poco sarebbero giunte (ad esempio da Caterina Ruggeri, sulla  mancanza di entusiasmo del partito nel supporto all’azione amministrativa) il segretario risponde che le percezioni possono essere diverse ma “l’impegno collettivo c’è ed è molto forte, non potrebbe essere altrimenti”. Quanto alle critiche della base, che durante la serata ha fatto sentire la sua voce, “in un partito con una base popolare molto ampia, è normale che emergano delle contrarietà”. Quanto allo smarrimento dei militanti che non condividono l’accelerazione della giunta di centrosinistra su temi come la raccolta differenziata, il segretario sostiene che “se le cose che vengono fatte sono importanti, di qualità e utili, verranno sicuramente apprezzate dai cremonesi. Non condivido l’idea che i cremonesi siano indolenti, le difficoltà dl cambiamento sono fisiologiche, ma ci sono in tutte le città”.

Alla serata erano presenti il sindaco Gianluca Galimberti, la vice Maura Ruggeri e l’assessore Alessia Manfredini. Punto di partenza: l’avanzamento del nuovo piano rifiuti e la presentazione del piano della mobilità, di cui la rivisitazione delle ztl e dell’isola pedonale in centro storico sono solo un inizio. Manfredini ha illustrato  gli obiettivi alti a cui tendono i due progetti: arrivare alla tariffa puntuale nel primo caso, target non immediato ma che non può prescindere dall’estensione della differenziata a tutta la città, per consentire una tariffazione equa; mentre il piano della mobilità ha l’obiettivo di valorizzare il centro storico in termini di vivibilità, momenti di aggregazione e naturalmente i gioielli artistici. A Maura Ruggeri il compito di raccordare le forti spinte innovative della giunta Galimberti con il mondo dei militanti di base che ieri sera hanno mostrato quanto sia difficile ‘far passare’ sul territorio concetti come differenziata spinta o rinuncia all’uso delle auto a favore della mobilità dolce. In una parola: l’innovazione spaventa, lo ha fatto intendere il primo intervento da parte di un tesserato del Boschetto, che ha evidenziato scetticismo verso le nuove modalità di raccolta rifiuti, testimoniando la fatica ad adeguarsi a piccoli, grandi cambiamenti come quello di utilizzare i vari contenitori.  E d’altra parte, ha detto successivamente nel suo intervento il consigliere Luca Burgazzi, “Cremona è una città che fatica ad aprirsi ai cambiamenti ed è incline ad un’autorappresentazione che privilegia le cose negative”. Circuito dal quale occorre uscire. “Cinque anni in minoranza non sono passati invano”, ha detto tra l’altro la vicesindaco Ruggeri. “E’ da lì che abbiamo costruito le basi per quello che è diventato il nostro programma elettorale”: in altri termini, il partito di maggioranza relativa in città ha il dovere di differenziarsi nettamente nelle scelte rispetto ai predecessori di centrodestra, questo – oltre al rispetto delle promesse fatte in campagna elettorale – il motore di azioni che possono sembrare affrettate come appunto rifiuti e mobilità. Al tempo stesso ponendo obiettivi “alti”, precisa Ruggeri, che non produrranno risultati visibili nell’immediato, ma almeno nell’arco del quinquennio, come appunto il miglioramento della mobilità cittadina.

Voce critica quella di Caterina Ruggeri, già contras di Roberto Galletti, il vincitore della segreteria cittadina: “Questa giunta ha fatto tanto in questo primo anno, il partito è rimasto indietro, deve recuperare lo stesso entusiasmo ed energia della campagna elettorale. Il partito deve sostenere di più l’azione dell’amministrazione, con forza e coraggio, deve entrare dentro a un progetto di città, non soltanto criticarlo; deve fare una condivisione seria e politicamente visibile, cosa che a me pare non succeda”. E suggerisce un maggiore contatto con la società reale e con le lamentele sulla città che sempre più spesso emergono dal vasto mondo del web, scombussolando i modelli comunicativi più tradizionali del partito. Non si fa attendere la replica di un ironico Giovanni Gagliardi, consigliere comunale: “Come si può dire che che non c’è condivisione? Facciamo riunioni su riunioni, a tutti i livelli, circoli inclusi. Del piano rifiuti ormai non ne possiamo più, ne abbiamo parlato ovunque, credo che anche l’assessore Manfredini ormai l’abbia a noia. Non è vero che il partito non funziona, occorre distinguere tra i ruoli che hanno i consiglieri, diverso da quello di giunta e assessori, diverso ancora dal ruolo del partito. Mi pare troppo superficiale esprimere critiche in questo modo”. E resta convinto che i problemi pratici dell’estensione della differenziata metteranno in difficoltà amministrazione e di conseguenza partito di maggioranza. Una difesa del lavoro dei consiglieri comunali, “che hanno anche una vita fuori dal Consiglio, una famiglia e un lavoro”, viene dal capogruppo Rodolfo Bona: “Caterina ci chiede sostegno? E’ quello che facciamo in consiglio, ma questo accompagnamento al lavoro della Giunta va fatto in maniera intelligente ed adeguato al ruolo di un partito di maggioranza relativa. Sempre siamo intervenuti a sostegno delle delibere di giunta, ma  non è nostro compito assistere la compagine amministrativa come dei pretoriani. E poi i problemi della città vanno rappresentati nelle sedi opportune, e per motivi anagrafici io frequento poco Facebook”.

Il dibattito si è protratto ben oltre le 23, con gli interventi anche di vecchi nomi della sinistra cremonese: invito ad un procedere cauto con le innovazioni per non scombussolare troppo abitudini consolidate è giunto da Aurelio Guarneri; e poi Mauro Bettoni: “La classe dirigente di un partito e gli amministratori hanno oggi un compito difficilissimo, quello di tentare di ricostruire un minimo di comune sentire nel Paese”, estremo tentativo per controbattere alla politica che risponde più alla pancia che alla testa degli elettori. Discorso alto presto zittito dalla platea: “Non siamo qui per sentire lezioni di filosofia politica”. E il timore di un’inversione di tendenza nell’elettorato c’è eccome, vuoi per l’esito negativo delle ultime elezioni amministrative, vuoi per una ripresa economica che la maggioranza degli italiani neppure intravede, vuoi per la contingenza delle problematiche sull’immigrazione. Preoccupazioni condensate da Burgazzi: “Il centrodestra è male organizzato ma non per questo meno presente, anche a Cremona; si sta riorganizzando e noi non vogliamo governare solo in questi primi 5 anni”.

Giuliana Biagi

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