Festival Acquedotte al via: costo 71.500 euro tutti da sponsor e vendita biglietti
Debutta domenica prossima, 21 giugno, con il concerto di Cecilia Chailly e Gnu Quartet nel cortile di palazzo Trecchi, la nuova formula di festival estivo voluta dall’amministrazione comunale dopo la scelta di abbandonare le “Corde dell’Anima”. Stop ad eventi culturali sicuramente di grande livello e di grande appeal, ma a costo zero per il pubblico e dichiarati insostenibili per le casse comunali. Il festival Acque Dotte, realizzato in collaborazione con il comune di Salò dove ha debuttato il 5 giugno, propone una formula che prevede la completa copertura dei costi grazie a contributi di sponsor esterni e al pagamento del biglietto di entrata. Posto unico 10 euro per ciascuno dei cinque spettacoli per un introito che, solo dalla voce vendita biglietti, il Comune preventiva in 10mila euro. La previsione è quindi di 200 spettatori paganti a serata. In complesso, Acque Dotte costerà 71.500 euro, di cui 43.500 per i cachet degli artisti e relative agenzie. La suggestione del cortile di palazzo Trecchi ha i suoi costi, infatti voci come il noleggio di luci, impianti audio e altre attrezzature tecniche, sedie, pianoforte, facchinaggi peseranno per circa 9mila euro. Un progetto nuovo, tenuto insieme dal filo conduttore dell’acqua come mezzo di comunicazione tra territori, in particolare quelli del lago di Garda e del fiume Po sui quali videro la luce gli strumenti della liuteria classica e che vede artisti di spicco come il pianista Michale Nyman (12 luglio); Elio e Roberto Prosseda (24 luglio); la cantante israeliana Noa (10 agosto). Il 16 luglio concerto di Petra Magoni con Ferruccio Spinetti al contrabbasso.
Il grosso della sponsorizzazione, si legge nella determina dirigenziale che dà il quadro economico del festival, è offerta da Autostrade Centropadane che da sola contribuisce per 48.800 euro alle spese; Lameri spa garantisce 6.100 euro e Lgh 3.100; da Regione Lombardia sono introitati 3.500 euro destinati a progetti culturali.
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