Cronaca

Omicidio Pescarolo, Gaggia trasferita nel carcere di San Vittore

Foto Sessa

Da oggi pomeriggio, Nadia Gaggia, la 69enne cremonese che martedì 2 giugno ha ucciso a colpi di candelabro il marito Giuseppe Pasquali, 73 anni, ex agricoltore, ha lasciato il reparto psichiatrico dell’ospedale di Cremona. La donna, che è assistita dall’avvocato Marcello Lattari, è stata trasferita nel carcere di San Vittore a Milano, una struttura dotata di presidio psichiatrico, così come aveva indicato il gip Letizia Platè nella motivazione di  convalida dell’arresto. Tra le ragioni che hanno convinto il gip ad accogliere la richiesta del pm Laura Patelli della custodia in carcere, ‘gravi indizi di colpevolezza’ a carico della donna, come il pericolo di inquinamento del reato e il pericolo di reiterazione dello stesso.
L’omicidio si è consumato nella cascina Le Motte a Pescarolo, residenza della coppia. La 69enne, che soffre da tempo di depressione, si è armata di due candelabri e ha raggiunto il marito che era steso nella vasca da bagno. In presa ad un raptus, ha iniziato a colpirlo, e tra i due c’è stata una colluttazione. Lui ha cercato di difendersi, disarmando la moglie di uno dei candelabri, ma la donna ha continuato a colpirlo con l’altra arma, uccidendolo. Almeno venti i colpi inferti. Il bagno, un lago di sangue. Nadia Gaggia, rimasta ferita nella lotta con il marito, ha poi chiamato la figlia Ilenia, dicendole di raggiungerla perché aveva litigato con il marito. La figlia, che è maestra alle elementari di Vescovato, ha capito subito che era successo qualcosa di grave e si è precipitata nell’abitazione dei genitori. E’ stata lei, una volta trovato il corpo del padre, a chiamare i carabinieri. Nadia Gaggia era da tempo in cura per la depressione. Sembra che la donna fosse convinta che il marito soffrisse di una grave malattia.
Interrogata in ospedale, la 69enne, accusata di omicidio volontario, si era avvalsa della facoltà di non rispondere, in quanto, come aveva spiegato il suo precedente legale, “ancora non in grado di prendere posizione sui fatti in maniera lucida”.

Sara Pizzorni

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