Cultura

Il compositore cremonese Bertolotti racconta la sua collaborazione con Fabio Curto Ma ora è in fuga da Cremona: 'Questa città sta ormai morendo'

Ha scritto la canzone con cui Fabio Curto ha vinto il concorso “The Voice”, ma in realtà è solo l’ennesimo dei tanti successi collezionati dal musicista e compositore cremonese Simone Bertolotti. A 35 anni, da ormai 20 gravita nel mondo musicale e da circa 15 lavora nell’ambito della musica nazionale ed internazionale. Ne parliamo con il diretto interessato.

Simone, come è iniziata la tua collaborazione con Fabio Curto?
Tutto ha preso in via a gennaio, con la neonata collaborazione con i Facchinetti, come vocal coach nell’ambito di The Voice. Fabio è stato uno degli artisti in cui ho creduto fin dall’inizio e con lui è nato anche uno stretto rapporto di amicizia. E’ stato quindi quasi automatico che poi scrivessimo insieme l’inedito con cui ha poi vinto il concorso. In particolare, Fabio e mia moglie L’Aura (nota cantante italiana) hanno curato le parole, mentre io ed Emiliano Bassi abbiamo scritto la musica.

Come siete arrivati a questo brano?
Fabio è nato come musicista di strada ed ha avuto una vita difficile… ‘L’ultimo esame’ è un po’ la storia della sua vita, delle mille difficoltà e delle rinunce che ha dovuto affrontare lungo sulla sua strada. E’ stato un lavoro di squadra.

La vostra collaborazione andrà avanti?
Stiamo lavorando proprio in questi giorni ad un nuovo ep, che conterrà alcune delle cover che Fabio Curto ha cantato durante The Voice, oltre ad alcuni pezzi inediti. In ogni caso ‘L’ultimo esame’ è già scaricabile su iTunes.

Parlami della tua storia nel mondo della musica… partito da Cremona, ne hai fatta di strada…
“E’ una storia che dura da quasi 20 anni. La grande svolta è stata quando a 20 anni sono partito in tour con Gianluca Grignani, come suo musicista (Simone Bertolotti suona da sempre la tastiera, ndr). Subito dopo ho lavorato con Ron, ed è stato grazie a lui che ho conosciuto moltissima gente nel settore della musica. Proprio in quegli anni, mi sono reso conto che la mia passione era la registrazione., così nel 2006 ho aperto a Cremona il mio WhiteStudio.

Per quale motivo hai scelto di lavorare a Cremona, dopo aver girato i palchi di tutta Italia?
Inizialmente ho scelto di restare qui perché ho sempre amato questa città e l’ho sempre difesa strenuamente. Mi piaceva anche farla visitare alle persone con cui entravo in contatto per lavoro e che venivano da me a registrare…

Perché parli al passato?
Perché ora ho fatto una scelta drastica: sto cercando uno spazio a Milano per aprire il mio studio, dopo essermi reso conto che questa città sta ormai morendo definitivamente. Nell’ultimo anno la situazione è precipitata in una maniera che non credevo possibile. Questa Giunta ha preferito investire nelle strisce blu che in una manifestazione come le Corde dell’Anima, con tutta la gente che portavano in città, da tutta Italia. E questo è solo uno dei tanti esempi di come sono riusciti a distruggere quello che c’era di buono a Cremona. Da città della musica questa si sta trasformando in città della non musica. Anche mia moglie L’Aura ne è disgustata. Un tempo nei periodi in cui ero in viaggio per lavoro provavo la voglia di tornare nella mia città, ora questo non accade più. Ormai Cremona non ha più nulla da offrire.

Laura Bosio

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