Politica

Dirigenti comunali, i 433mila euro non sono premi. Cambia metro valutazione

Non erano premi di produttività, bensì la parte di stipendio dei dirigenti (retribuzione di posizione) che dipende da vari fattori quali dimensione e complessità della struttura diretta, responsabilità amministrativa e patrimoniale e verso l’esterno, competenze di impatto sui fabbisogni della popolazione, strategicità della posizione. Insomma elementi che variano da un dirigente all’altro a seconda dell’impegno richiesto e che non dipendono dal raggiungimento di un obiettivo. La segreteria di Palazzo Comunale corregge il tono degli articoli pubblicati sabato scorso, ‘433mila euro di premi ai dirigenti’, ricordando che la delibera di giunta del 6 maggio non parla di premi bensì è la ‘ponderazione delle posizioni dirigenziali e di quelle organizzative formulate dal nucleo di valutazione a seguito delle modifiche dell’assetto organizzativo’. I premi sono un’altra cosa, si aggirano sui 12mila euro l’anno, non raggiungono le vette di 45mila euro come l’indennità di posizione e vengono attribuiti tra luglio ed agosto, quelli sì a seconda degli obiettivi effettivamente raggiunti dai singoli dirigenti. E comunque, la valutazione dei dirigenti che darà diritto ai premi è destinata a cambiare da qui ai prossimi 12 mesi: “Si sta lavorando – chiarisce il segretario generale Pasquale Criscuolo – per un nuovo sistema di misurazione che tenga conto dei nuovi obiettivi di ente e le prestazioni dei dirigenti si misureranno sempre più in base al raggiungimento di obiettivi di qualità dei servizi alla collettività”.

Le novità riguarderanno già da quest’anno (ma con effetto sui premi che saranno distribuiti nel 2016 per il 2015) tutti i dipendenti e le posizioni organizzative, e sono il risultato di un accordo che la Rsu cercava da tempo con la delegazione trattante di parte pubblica, incolpando la precedente amministrazione Perri di non aver mai voluto apportare cambiamenti. In pratica, ciascuno dei 630 dipendenti del Comune sarà valutato in base a tre criteri: obiettivi individuali, obiettivi di gruppo e comportamenti. Il punteggio massimo sarà di 50; 38 punti al massimo per gli obiettivi; 12 per i comportamenti. “Viene enfatizzato – spiega Criscuolo – il raggiungimento degli obiettivi di gruppo per favorire la massima integrazione possibile tra tutti i settori, valutandoli in base a progetti che siano trasversali”. Insomma, anche da questo punto di vista, come si è visto con la rivoluzione  degli assessorati di un anno fa, l’amministrazione Galimberti vuole superare le logiche settoriali e probabilmente anche i piccoli centri di potere che si erano creati negli anni in Comune. Gli obiettivi saranno più ‘sfidanti’ – assicurano dal Comune – ossia si misureranno in base alle effettive ricadute  sui cittadini e i risultati saranno resi trasparenti, con la pubblicazione di materiale sulla rete. Nel periodo intermedio di valutazione, verso settembre, si terranno colloqui tra dipendenti e dirigenti per capire se occorre rimodulare gli obiettivi. L’erogazione del premio si avrà solo al raggiungimento di un punteggio minimo, ossia almeno 30 sui 50 punti massimi attribuibili. Sarà istituito un osservatorio interno composto da dirigenti e amministratori e parte sindacale che monitorerà il livello dei attuazione del nuovo sistema “per perseguire – spiega Criscuolo – nuove misure di eccellenza del ciclo di performance dell’ente, sulla falsariga di quelle previste dai documenti ministeriali in materia di qualità nella pubblica amministrazione”.

Tutto bene dunque? Certo, i premi dei dirigenti non sono ancora stati decisi in questa fase, ma resta la discrasia – denunciata ad esempio da Maria Lucia Lanfredi Movimento 5 stelle – tra stipendi di tanti dipendenti pubblici e stipendi dirigenziali, composti questi ultimi da tre voci  (tabellare, posizione, premio risultato) che portano gli emolumenti lordi a cifre anche 10 volte superiori a quelle di un semplice dipendente. “Non è certo colpa dei dirigenti – afferma Lanfredi –  se la legge consente loro di accumulare una retribuzione che solo per la parte variabile raggiunge il doppio di quella, ad esempio, di una maestra. E’ una normativa, questa, che non è più al passo coi tempi, quando ogni giorno vediamo sempre nuovi situazioni di povertà, con cittadini costretti a dormire dentro l’auto mentre allo stesso tempo c’è una diminuzione di servizi per il pubblico, come per l’Imu che adesso non viene più calcolato dagli uffici comunali”.

ORE 17,45: LA NOTA DEL COMUNE – La retribuzione di posizione dei dirigenti, di cui si è parlato in modo strumentale in questi giorni, non ha nulla a che fare con i “premi”, ovvero con la retribuzione di risultato che sarà invece determinata nei mesi prossimi, sulla base dei riscontri inerenti il livello di conseguimento degli obiettivi previsti nell’anno 2014. Come ormai dovrebbe essere noto, il trattamento economico dei dirigenti degli Enti locali, in tutti i comuni d’Italia, è disciplinato da disposizioni contenute nei Contratti Collettivi nazionali di lavoro ed è articolato in tre voci: stipendio tabellare, retribuzione di posizione, retribuzione di risultato.Lo stipendio tabellare e la retribuzione di posizione costituiscono la parte fissa del trattamento economico. Lo stipendio tabellare è identico su tutto il territorio nazionale, mentre il valore della retribuzione di posizione viene determinata dai singoli Enti tra un minimo e un massimo previsto dai Contratti Nazionali di Lavoro, tenendo conto di parametri connessi al tipo di collocazione della posizione dirigenziale nella struttura, alla complessità organizzativa, alle responsabilità gestionali interne ed esterne.È un organo tecnico, denominato Nucleo di Valutazione, presieduto dal Segretario Generale e composto da altri due professionisti esterni specialisti della materia, a proporre parametri e graduazione della retribuzione di posizione.Il 6 maggio scorso la Giunta, proprio sulla base dei criteri previsti dalla contrattazione nazionale e della proposta formulata dal Nucleo di Valutazione, ha approvato la graduazione dei valori della retribuzione di posizione che, si ribadisce, è un elemento fisso della complessiva retribuzione.È bene sottolineare che il fondo accessorio della dirigenza per l’anno 2014, che contiene complessivamente gli importi necessari per finanziare la retribuzione di posizione e quella di risultato, prevede uno stanziamento al minimo, determinato esclusivamente sulla base delle voci obbligatorie previste dai Contratti Nazionali di lavoro e non contiene alcun incremento facoltativo.Si precisa, inoltre, che trattandosi di pesature riferite all’anno 2014 le stesse derivano da un’impostazione della precedente Amministrazione e che la pesatura approvata è in realtà il frutto di due pesature: una a valere sino al 20 luglio 2014 e l’altra dal 21 luglio a dicembre derivante dalle modifiche organizzative che sono state apportate dalla nuova Amministrazione. Con la seconda modalità di pesatura, determinata dall’attuale Amministrazione, si è ottenuto un risparmio di 11mila euro.A partire dalla seconda parte del 2014, per quanto riguarda l’indennità di risultato, che è l’unica parte variabile, l’amministrazione ha già predisposto una sostanziale rivisitazione del sistema di valutazione della dirigenza, riducendo il peso della retribuzione di posizione (da 84% a 76%, con un minimo del 70% per legge) e aumentando quella di risultato (da 16% a 24%, con un massimo del 30% per legge). Inoltre, per l’anno 2015, è in corso una rivisitazione complessiva dell’impianto degli obiettivi dirigenziali che saranno sfidanti nell’ottica della produzione di significativi impatti a favore della collettività.Ciò in linea con la politica di contenimento dei costi del personale che l’Amministrazione Comunale ha voluto perseguire sin dal momento del proprio insediamento e che, sulla base delle scelte effettuate nel 2014, ha già portato ad un risparmio su base annua di circa 500.000,00 Euro.

g.b.

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