Cronaca

Nuova Area Vasta, si lavora per individuare le aree omogenee

Continua l’iter per la riorganizzazione dell’ente ex Provincia, ora Area Vasta, dopo lo slittamento a fine luglio dell’approvazione del bilancio. Ora è il momento di individuare le cosiddette ‘aree omogenee’: per questo sono previsti una serie di incontri e di confronti delle rispettive consulte per le aree di Cremona, Casalmaggiore, Soresina e Crema. Per le prime tre l’appuntamento è martedì 26 maggio alle 18, nelle rispettive sale consiliari.

“Dopo l’approvazione dello statuto provinciale, ritengo utile ricostituire le consulte territoriali, quali strumenti di raccordo tra enti e al fine di assicurare la partecipazione dei Comuni alle scelte inerenti il nostro territorio, anche nell’eventuale previsione di costituzione delle aree omogenee” ha detto il presidente della Provincia, Carlo Vezzini.

Come prevedeva, infatti, il regolamento deliberato dalla precedente amministrazione, la Provincia aveva infatti promosso, “l’istituzione di quattro consulte territoriali dei sindaci quale strumento di raccordo permanente tra enti e al fine di assicurare la partecipazione dei Comuni alle scelte fondamentali per il territorio provinciale”. Si erano costituite quindi le consulte territoriali: casalasca, cremasca, cremonese, soresinese, in virtù della omogeneità delle suddette zone della Provincia di Cremona.

“Abbiamo approvato lo Statuto dell’Area Vasta, ora stiamo definendo le fasi del bilancio, pur in mille difficoltà non dovute alla nostra gestione, in attesa dei correttivi del Governo e, attraverso le Consulte, vogliamo creare uno strumento utile che porti alle definizione delle aree omogenee con un percorso condiviso dal basso e concertato tra tutte le Istituzioni – ha precisato il presidente della Provincia – la vera via da percorrere è quella di pensare unicamente in termini di rete e servizi, non tanto in termini di bacino geografico o origine storica delle comunità”.

“Su tale progetto sto lavorando con gli Uffici e gli amministratori locali, attraverso una proposta progettuale di servizi, in attesa che l’evoluzione normativa prenda una direzione univoca, togliendoci dal guado in cui la riforma ci ha collocati – ha evidenziato Vezzini -. Quindi nessun ritardo, nessuna parola vuota di significato, nessuna fuga in avanti, ma servizi a beneficio del territorio ripensati nell’attuale fase di profondi cambiamenti della pubblica amministrazione. In tale contesto i Sindaci sono chiamati ad una grande responsabilità, perché in quelle sedi si decide il percorso dello sviluppo del nostro territorio. Rispetto all’evoluzione del nostro territorio, ricordo come la popolazione del nostro territorio provinciale rappresenta circa un’area-quartiere di Milano ed ulteriori frammentazioni non credo siano del tutto propedeutiche, invece, ad un consolidamento e ripensamento in termini di aree allargate. Basti pensare come le stesse politiche di indirizzo europee, come lo è per alcuni fondi diretti UE, il progetto sostenibile, nonché appetibile, è quello che mette in rete più soggetti, più territori di medie-grandi dimensioni. Infine, su tale partita, sarà necessario il coinvolgimento diretto dei consiglieri regionali e dei parlamentari”.

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