Tagli alla formazione professionale Cresce rischio abbandono scolastico
La cura dimagrante nella spesa pubblica si abbatte anche sulla formazione professionale, il segmento più delicato del sistema scolastico, quello a cui accede la parte più debole della popolazione studentesca, a fortissimo rischio di abbandono. Le preoccupazioni dei dipendenti sono emerse nel corso di un’assemblea sindacale presso il Cr.Forma di via Cesari lunedì scorso. La Regione ha deciso che dal prossimo 1 settembre non saranno più finanziati i corsi non compresi nel budget delle ‘doti’ nei centri di formazione direttamente gestiti (attraverso la Provincia e tramite un Cda autonomo) come appunto il Cr.Forma. Questo, al pari degli altri centri dello stesso tipo diffusi in Lombardia, dovranno funzionare con le sole risorse della ‘dote’, il sistema introdotto da anni in Lombardia, che consente ad un certo numero di studenti di spendere il proprio ‘buono’ nel centro di formazione che preferisce. Il problema è che nel corso degli anni Cr.Forma ha accolto anche studenti a rischio ‘drop out’, ragazzi cioè che avrebbero abbandonato il percorso scolastico prima dei 16 anni, età termine del diritto-dovere all’istruzione. Studenti che vengono inseriti nelle classi ad anno scolastico iniziato e che quindi non usufruiscono della dote regionale. Un centinaio gli utenti di questo tipo nell’azienda cremonese. Che negli ultimi anni è cresciuta moltissimo, passando dai 356 allievi formati del 2008 (e 38 certificati) ai 712 del 2013/2014 (con 64 certificati). E difatti, come si legge nella relazione al bilancio consuntivo 2014 da poco approvato, “il trend degli allievi in DDIF (diritto-dovere istruzione e formazione) di Cr.Forma è sostanzialmente stabile anche se diminuiscono gli allievi in possesso di dote sia per effetto delle tardive iscrizioni degli allievi all’anno scolastico, sia per la disponibilità dell’ente ad assorbire allievi drop out provenienti da altri istituti ad anno formativo avviato, sia per effetto del progressivo contingentamento delle risorse da parte della Regione. Nonostante i vincoli posti dalla Regione rispetto al numero di Doti assegnabili per ciascuna classe Cr.Forma ha garantito l’integrazione delle classi fino al numero massimo consentito inserendo allievi non in possesso di specifica assegnazione di risorse offrendo comunque loro la possibilità di frequentare i percorsi di IFP”. Quello che adesso rischia di venir meno.
“Regione Lombardia – spiega Maria Teresa Perin, segretaria della Fp Cgil – ha finanziato fino al presente anno la propria azienda con 1,4 milioni. Questo ha consentito a CrForma di garantire l’accesso alla formazione anche a tanti ragazzi senza dote. Teniamo presente che approdano alla formazione in maggioranza quegli alunni che non ce l’hanno fatta nei percorsi scolastici tradizionali. A tanti ragazzi e a tanti disabili questi corsi riescono ad offrire o la certificazione delle competenze o il diploma che poi consente un accesso al mondo del lavoro. Cr.Forma ha avviato un percorso di revisione delle spese, ma il timore è che questo non basterà per mantenere gli stessi livelli qualitativi. Dall’assemblea il sindacato ha ricevuto mandato di coordinarci a livello regionale perchè il problema è comune a tutti i centri di formazione pubblici”.
g.b.
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