Cronaca

Via Brescia, il rebus viabilità e le 81 firme per via F.Soldi

Via Francesco Soldi

Sono 81 le firme dei residenti del quartiere 5, prevalentemente di via Francesco Soldi, che chiedono al Comune di non modificare la viabilità in via Brescia una volta che il sottopasso sarà aperto. 81 firme protocollate in Comune il 16 aprile scorso, in coda a un documento che  descrive la difficile situazione viabilistica di via Francesco Soldi (quella della trattoria Alba) da quando è diventata il principale raccordo a doppio senso di marcia tra via Persico e via Brescia. Le firme sono state raccolte attraverso il Comitato di Quartiere e sono focalizzate sulle ripercussioni dei lavori dei sottopassi sulla viabilità di via Francesco Soldi con disagi che i residenti temono diventino definitivi. Traffico aumentato “in maniera sproporzionata rispetto alle capacità della via”; “aria irrespirabile”, “tempi inaccettabili per uscire verso via Brescia e verso via Persico”; e ancora, code in via Persico, in uscita dalla città, per le auto che devono svoltare in via F. Soldi. Al contrario, la parallela via Esilde Soldi è stata molto meno ‘caricata’. Di qui la richiesta al Comune di considerare soluzioni alternative al senso unico per le auto, quando sarà aperto il sottopasso di via Brescia. Il doppio senso del sottopasso infatti – affermano pacatamente i residenti – risolverebbe i problemi citati “senza compromettere la circolazione delle bici, che potrebbero comunque percorrere il sottopasso condotte a mano o scegliere il vicinissimo sottopasso di via Persico. I vantaggi in termini ambientali e di sicurezza del senso unico per i veicoli a favore della pista ciclabile bidirezionale, sono ampliamente annullati dall’inquinamento generato dall’attuale soluzione viabilistica e dai rischi corsi dai ciclisti che percorrono via Francesco Soldi”.

Come noto, nell’assemblea del 6 maggio, a gridare più forte sono state le voci critiche nei confronti dell’idea del senso unico. E il Comune ha promesso attenzione al problema, a cominciare dal monitoraggio del traffico con la riapertura di via Brescia solo a ciclisti e pedoni, entro maggio.  A correggere il tiro di quella riunione è ora il segretario del Comitato di Quartiere 5 (Borgo Loreto – San Bernardo), Giorgio Denti, che parla a titolo personale: “Nell’assemblea del 6 maggio – afferma – l’attenzione della platea era tutta tesa a far presente ai rappresentanti dell’amministrazione le proprie esigenze o i propri problemi personali e non a parlare dello scopo ultimo della realizzazione dell’opera o meglio delle opere dei sottopassi: il bene della comunità, prima di tutto realizzato attraverso il miglioramento della qualità dell’ambiente; l’attenzione a facilitare le categorie più deboli, ossia bambini e anziani, visto che nel quartiere abbiamo due scuole che si occupano dell’infanzia e della educazione primaria molto frequentate.

“È la terza assemblea che si organizza per parlare dell’uso dei sottopassi – continua Denti –  e del futuro viabilistico del quartiere ed è la terza volta che si presenta in assemblea una platea diversa secondo gli interessi personali, senza tener conto del bene della comunità che non sempre coincide con le esigenze di ciascuno e di fronte alle quali qualche sacrificio si deve fare visto che non si è gli unici. Purtroppo anche questa volta non c’è stato un dibattito serio e sereno. Ho colto alcune contraddizioni di fondo, del tipo: siamo tutti d’accordo che esiste in questa città il problema inquinamento atmosferico e tuttavia non vogliamo abbandonare l’auto anche per pochi metri (…) Ho scoperto, ma lo sapevo già, che cambiare le abitudini, anche se malsane, è dura. Parliamo di cultura dell’ambiente, di salute purché non si modifichi nulla. Purtroppo anche gli interventi di miglioramento richiedono la modifica di alcune nostre abitudini, altrimenti che miglioramento sarebbe?”.

Nell’esprimere le ragioni del cambiamento di rotta rispetto a quanto ipotizzato prima dei lavori, Denti afferma anche che “la raccolta firme che io conosco e che è protocollata in Comune, è quella degli abitanti di via Francesco Soldi che giustamente facevano civilmente presente l’aumento del traffico nella via e la poca civiltà degli automobilisti che non rispettano le regole stradali. Personalmente – conclude Denti – desidererei che come si discute dei sottopassi si fosse altrettanto pronti a discutere di altri problemi della nostra comunità e che ci fosse una maggior disponibilità a spendere un po’ del nostro tempo per organizzare al meglio i rapporti tra le persone all’interno del nostro quartiere (…)”.

Secondo questa linea di pensiero, la realizzazione del sottopasso viene vista come un’opportunità per avviare un cambiamento in positivo delle abitudini: “Se c’è qualcuno da tutelare e a cui far risparmiare tempi di percorrenza – aggiunge Denti – questi sono proprio ciclisti e  pedoni. Ha più senso che siano le automobili a fare un giro più lungo per raggiungere il centro, piuttosto che i ciclisti, pensiamo a quando piove o al contrario a quando batte il sole. C’è poi un problema educativo: da quando sono iniziati i lavori in via Brescia il Piedibus che da via Brescia si dirigeva in via S. Bernardo è stato sostituito da un pulmino. Per inciso, il numero di bambini che hanno cominciato a frequentarlo si è alzato, rispetto a quando andavano a piedi. Mi chiedo se per questi bambini, una volta che il Piedibus ricomincerà, sia meglio poter utilizzare un sottopasso prevalentemente ciclopedonale oppure uno con le auto in entrambi i sensi di marcia”.

Una soluzione alternativa per dirottare le auto fuori dal quartiere residenziale che sta tra via Brescia e via Persico, sarebbe quello di intercettarlo in tangenziale prima che entri sulle strade di penetrazione urbana.

Di tutt’altra opinione però altri residenti, che attraverso lettere ai giornali  (oltre che direttamente in assemblea) chiedono al Comune di cambiare idea. “Ecco il futuro che, come residente, vedo”, afferma una di queste voci: “Macchine che non diminuiranno e che continueranno ad intasare via Francesco Soldi e via Persico; persone, spesso anziane, che arrancheranno con le loro biciclette a mano in una ‘grande e bellissima’ pista ciclabile la cui ampiezza è uno spreco; residenti di Borgo Loreto che si ‘allontanano’ sempre più dalle attività commerciali del centro preferendo attività più comode da arggiungere a ridosso del loro quartiere. Attività, già poche, commerciali di via Brescia che chiuderanno (…) Il sottopasso dovrebbe facilitare la vita dei cittadini e a mio parere c’è solo un modo: il doppio senso di marcia e i dissuasori di velocità posizionati in modo efficace dove necessitano per salvaguardare pedoni e ciclisti”.

Intanto a breve inizierà la sperimentazione dell’utilizzo del sottopasso solo per pedoni e biciclette: il Comune intende in questo modo valutare l’impatto della nuova viabilità per prendere poi una decisione definitiva dopo l’estate, alla luce del monitoraggio traffico condotto anche attraverso le spire.

g.b.

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