Cronaca

Raccolta rifiuti fuori dai condomini Si ragiona su ipotesi di compromesso

Non più 40, ma 20. L’amministrazione comunale  starebbe riconsiderando uno degli aspetti che hanno suscitato la levata di scudi degli amministratori condominiali, in tema di raccolta rifiuti, l’obbligo cioè di esporre all’esterno i contenitori da parte dei condomini fino delle 40 unità abitative. Tecnici comunali, di Aem, assessori Alessia Manfredini e Maurizio Manzi starebbero ragionando su una soglia più bassa, 20 unità abitative, oltre le quali il sistema di raccolta continuerà ad essere quello attuale, con gli operatori dotati di chiavi o telecomando per l’ingresso nelle aree condominiali. L’esposizione in strada dei sacchi resterebbe invece un ‘must’ del nuovo servizio di raccolta rifiuti per tutte le case di dimensioni più piccole, fino a 20 famiglie. Sembra questo l’orientamento su cui si sta ragionando per avviare il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, consentendo ad Aem di non aumentare i costi di gestione a fronte di un’estensione a tutta la città della differenziata.  Due volte la settimana l’umido, altrettante il secco; una volta alla settimana in giorni diversi, la carta, il vetro e le lattine. Un esercizio di memoria a cui molti cremonesi sono già abituati da anni, ma che in centro storico e in alcuni quartieri periferici ancora non conoscono,  e che partirà – attraverso una massiccia campagna comunicativa – il 1 luglio per le periferie e in ottobre per il centro.

Il motivo del cambiamento è dettato dalla necessità di non fare lievitare a livelli insostenibili i costi di raccolta (che ormai paga il contribuente al 100%) una volta che la differenziata porta a porta sarà estesa a tutta la città, come l’amministrazione intende fare entro l’anno. Attualmente è in corso una attenta ricognizione dei costi del servizio svolto da Aem, perchè il pericolo che il Comune vuole evitare è quello di aumentare ulteriormente la tariffa Tari che già lo scorso anno ha suscitato le ire dei cremonesi, dopo la scoperta dell’errore (fatto durante la precedente amministrazione) nell’attribuzione delle percentuali tra residenze ed attività commerciali, con necessità di ricalcolo per tutti. Si va nella direzione del ‘paga quanto produci di rifiuto’, anche se la strada è ancora lunga per arrivare alla tariffa puntuale.

“I costi del servizio della raccolta differenziata, con l’estensione del porta a porta su tutta la città, saranno inferiori rispetto al 2014”, avevano dichiarato a inizio marzo gli stessi assessori Manfredini e Manzi dopo l’approvazione delle linee guida approvate in Consiglio, che hanno dato il via al servizio omogeneo di raccolta porta a porta esteso su tutto il territorio cittadino nel 2015.“Per quanto riguarda il Piano economico finanziario – aggiungevano – dopo attente valutazioni e analisi approfondite sui singoli costi con Aem Gestioni e Lgh, come scritto nero su bianco nelle linee guida, possiamo affermare e anticipare che con il modello che verrà introdotto su tutto il territorio nel 2015 i costi del servizio diminuiranno rispetto al 2014?. Il Piano economico finanziario, lo strumento cioè che definisce la sostenibilità delle nuove metodologie di raccolta e smaltimento rifiuti, deve essere approvato dalla Giunta e dal Consiglio comunale; è evidentemente collegato alla Tari e sarà parte sostanziale del bilancio preventivo del Comune.

La prospettiva di far portare i vari bidoni fuori dalle aree condominiali nei palazzi più grandi (tra le 6.30 e le 12, per giunta, per quanto riguarda l’umido) aveva messo sull’allarme gli amministratori cremonesi, ben consapevoli delle difficoltà nel far andare d’accordo famiglie con culture, stili di vita e abitudini molto diverse tra loro. L’esposizione esterna dei bidoni di grosse dimensioni – quelli dei condomini –  pone il problema di pagare un addetto per il servizio, una spesa supplementare  che gli amministratori ritengono improponibile di questi tempi. Di qui la loro sollevazione, amplificata un paio di settimane fa da Forza Italia che attraverso i consiglieri comunali Giovetti, Everet e Ghidotti, aveva duramente  denunciato le difficoltà applicative delle linee guida rifiuti pur dichiarandosi a favore della raccolta differenziata.

g.b.

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