Cronaca

91 negozi sfitti in centro Il Comune incontra 22 proprietari

Sono 600 le attività commerciali collocate nel centro storico (perimetro delle vecchie mura), di cui la maggior parte, 460, attività di vicinato non alimentari. Di queste, 91 sono negozi sfitti, con vetrine abbandonate da più o meno tempo, su cui da anni il Comune cerca di intervenire per migliorare il decoro urbano, senza peraltro essere mai riuscito a concludere niente. A metà aprile, finalmente, l’assessore  per la Rigenerazione Urbana e il Commercio Barbara Manfredini è riuscita ad incontrare 22 (su 160 invitati) proprietari di unità immobiliari interessate, riscontrando la loro disponibilità a prendere parte ad una progettazione che possa migliorare l’aspetto estetico delle vetrine vuote, attraverso illuminazione particolare, installazioni artistiche ed altro. Gli stessi proprietari sono stati invitati a firmare una dichiarazione di intenti nella quale possono indicare quali iniziative sarebbero disponibili ad attuare, a fonte di meccanismi di premialità.

La notizia è stata data dalla stessa Manfredini in Consiglio Comunale, nella risposta all’ordine del giorno presentato da Maria Vittoria Ceraso (Obiettivo Cremona con Perri) che proponeva misure attuabili da subito per migliorare la situazione. “Non è stato facile, ve l’assicuro, individuare i proprietari degli immobili, una difficoltà che avevamo già riscontrato lo scorso inverno per la preparazione delle manifestazioni natalizie – ha spiegato Manfredini -.  Infatti si è verificato in più di un’occasione un rimpallo tra proprietari e gestori. Ad ogni modo, considero molto positiva la risposta dei proprietari, che si sono mostrati molto interessati”.

In particolare, l’odg di Ceraso chiedeva tra l’altro di “concertare politiche di controllo sugli affitti dei negozi; fare in modo che il Comune, quale capofila del Distretto del Commercio, solleciti l’attuazione del progetto “Vetrine accese” previsto nel piano di azione per lo sviluppo del distretto del commercio – Un Salotto per Cremona” il quale prevede, sull’esempio di quanto attuato in altre città (il progetto “Brescia open” a Brescia e “Riaccendiamo le vetrine spente” a Cesena), attraverso vari strumenti (incentivi e/o disincentivi fiscali, convenzioni, ecc.), di incoraggiare i proprietari dei locali sfitti ad applicare canoni calmierati, garantendone il pagamento attraverso le cooperative fidi delle Associazioni di categoria, con possibilità di coinvolgere nell’accordo anche gli istituti bancari, sia per la garanzia , sul canone, che per offrire, un pacchetto di servizi indispensabili all’imprenditore (conto corrente, fido, Pos; ecc.). Collateralmente, i proprietari dovranno essere incoraggiati a concedere in uso temporaneo i propri locali per realizzare mostre di giovani pittori, per esporre immagini promozionali della Città, o per creare una rete di temporary shop, contraddistinti da un’immagine unica, da attivare soprattutto in occasione di eventi di richiamo (Expo, Giovedì d’estate, Mondomusica, Le Corde dell’anima, Summer Festival, ecc.) per offrire agli imprenditori la possibilità di provare nuove idee a costi accessibili. Il progetto prevede inoltre azioni di supporto, per orientare i nuovi investitori che intendono aprire un negozio a Cremona verso le merceologie più carenti, mettendo a punto anche forme di incentivazione alla creazione di nuove imprese commerciali da parte dei giovani”.

Astenuti i consiglieri di maggioranza: a favore quelli di Forza Italia, Ncd e della stessa lista Obiettivo Cremona con Perri.  L’odg quindi è stato respinto.

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