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Le verità di Ilievski nei verbali, ecco come 'inchioda' Mauri

“Ho deciso di venire in Italia dopo averci pensato a lungo e per dire la verità, sperando in una pena favorevole”. Sono le prime dichiarazioni di Hristyian Ilievski, il 38enne macedone capo degli zingari, ex latitante, messe a verbale nei due interrogatori resi davanti al gip Guido Salvini.

Tutto, secondo Ilievski, è cominciato nel 2010 quando, nella zona del lago di Como, “Gegic mi fa conoscere il primo giocatore italiano, e cioè Bressan”. La prima partita ad essere stata combinata con successo, secondo il macedone, è stata Chievo-Novara di Coppa Italia. “Il giorno prima sono arrivato in Italia e ho visto Gervasoni, ho preso albergo a Verona  dove c’erano i giocatori del Novara, sono venuti da me tre di loro ed erano disposti a farsi pagare per la sconfitta del Novara con over. Parlavano anche a nome di un quarto giocatore che faceva il portiere. Ho consegnato ai tre 150.000 euro. E’ andata bene perché il Novara ha perso 3-0. Mi è stato detto in seguito un particolare curioso, e cioè che il portiere era molto religioso e non voleva partecipare a questa combine. Alla fine però ha preso la sua parte ma dopo si è pentito e ha portato metà dei soldi in chiesa. Ho dato anche 30.000 euro a Gervasoni per la mediazione e per il contatto con i giocatori”.

Ilievski ha poi raccontato del tentativo di manipolazione della partita di Coppa Italia Pisa-Monza, mentre per Siena-Ascoli il tentativo è riuscito.  “Era coinvolto Sommese che era il capitano dell’Ascoli e sono stati Bressan, Bellavista e Bettarini a spingerci che si scommettesse sulla base delle garanzie offerte da Sommese. Ho dato 50/.60.000 euro a Bettarini che doveva consegnarli a Sommese”.

Il macedone ha poi dato conferme sulle responsabilità di Bettarini (“aveva un ruolo importante nel cercare tra i giocatori delle varie squadre, coloro che fossero disposti a farsi corrompere”) e sull’alterazione di Siena-Piacenza e Atalanta-Piacenza, nel primo pagando “Gervasoni e il portiere Cassano con l’accordo che la partita finisse con over, cosa che si è verificata grazie anche all’aiuto di Carobbio”, nel secondo con protagonisti gli emiliani: “ho il dubbio che Gervasoni avesse combinato la partita anche con altri gruppi e cioé con Bressan, Bellavista e Signori”.

Nei verbali, Ilievski conferma di essere intervenuto anche su altri match, come Bari-Livorno 4-1 (Coppa Italia dell’1 dicembre 2010) dove lo slavo fa il nome di “Alfonso De Lucia, che era il portiere del Livorno e che mi è stato presentato da Bressan”, e Novara-Siena, partita per la quale è coinvolto Antonio Conte: “I nostri contatti erano Carobbio e Bertani. Il risultato concordato, un over 3,5. Non abbiamo dato molti soldi poiché la quota era bassa ed è risaputo che in Italia a fine campionato le squadre si mettono d’accordo. Carobbio doveva parlare con qualcuno per fare segnare due gol ed allo stesso tempo fare altrettanto con il Novara”.

Le dichiarazioni di Ilievski puntano anche sulla figura di Stefano Mauri riguardo a Lazio-Genoa del 14 maggio 2011. “Mi ha chiamato alle due di notte Gervasoni e il giorno dopo già volavo verso Roma. Sono andato in un albergo e sono stato raggiunto da Zamperini a bordo di un BMW X3. L’ho conosciuto in quel momento. Mi ha detto che poteva farmi combinare la partita Lazio-Genoa e che potevamo andare a Formello, nel ritiro della Lazio”. “Siamo entrati dentro, all’interno del parcheggio”, si legge nei verbali, “e abbiamo aspettato che arrivasse Mauri. Zamperini gli ha riferito che ero la persona che poteva dargli i soldi per combinare la partita. Mauri gli ha risposto che andava bene così, che la partita era già stata combinata. Io gli ho detto che ero disposto a dargli 350.000 euro per un over e la vittoria della Lazio. Mauri mi ha risposto che ci dava il regalo dell’1-1 a fine primo tempo come risultato sicuro”. “Davanti a me”, ha ricordato Ilievski, “Mauri ha chiamato Milanetto dicendogli che due persone lo avrebbero raggiunto per incontrare i giocatori del Genoa. Siamo andati nell’albergo di Milanetto, lui è uscito, abbiamo parlato e lui ha detto che l’ipotesi over con la vittoria della Lazio non poteva essere garantita perché il Genoa quel giorno avrebbe giocato non con la sua squadra classica, ma con molti stranieri ai quali non era facile chiedere qualcosa di simile”. “Prima di rientrare in albergo”, ha raccontato il macedone, “io e Zamperini siamo andati in un’agenzia di scommesse che Zamperini conosceva. Alla fine ho guadagnato 150-200 mila euro e ho dato a Zamperini circa 50.000 euro come ‘saluto’ per Mauri e 20.000 per lui. Ovviamente non posso verificare che Mauri abbia avuto il suo. I soldi li ho consegnati in centro a Milano a Zamperini. A Milano ho incontrato anche Gervasoni, a cena con Gegic in un ristorante giapponese di lusso che appartiene a Seedorf. In quel momento ricordo che erano presenti anche Galliani e Cafu seduti ad un altro tavolo”.

L’ex pentito e ormai figura chiave dell’inchiesta ha parlato anche della combine di Lecce-Lazio del 22 maggio 2011: “Dopo la buona riuscita di Lazio-Genoa, Zamperini mi ha chiamato dicendomi che si poteva fare altrettanto con Lecce-Lazio che ci sarebbe stata la settimana successiva. Dato che avrei dovuto rimanere diversi giorni a Lecce, ho preferito portare con me la famiglia. Zamperini aveva prenotato la camera per noi in un albergo, ma non mi era piaciuto e ho preferito cambiare albergo. Nel primo albergo mangiavano i giocatori del Lecce. Ho detto a Zamperini di chiamare Mauri dicendogli che io ero di nuovo disponibile ad essere riconoscente nei loro confronti. Ci siamo messi d’accordo per andare in albergo ove la Lazio era alloggiata a Lecce e incontrarci in una stanza dove c’era una esposizione di quadri o si vendevano quadri. Ho chiesto a Zamperini che almeno Mauri scendesse senza necessità che mi parlasse. Bastava un suo cenno di assenso con la testa. Siamo andati in quell’albergo che era in centro mi sembra in taxi o con una macchina noleggiata da Zamperini. Siamo andati in quella stanza e Mauri è sceso e ha fatto il cenno che richiedevo”. Nel suo interrogatorio davanti al gip Salvini, Ilievski ha tirato in ballo anche l’ex difensore del Lecce, Stefano Ferrario, ora al Lanciano.

Il capo degli zingari ha anche svelato l’esistenza di una foto scattata in compagnia di Mauri: “Quando eravamo dentro al ritiro della Lazio, esattamente nel parcheggio, con il mio cellulare Zamperini ha fatto una foto a me e a Mauri, una delle tipiche foto con i volti vicini, come in segno di ricordo di un incontro. L’ho fatta fare perché è un calciatore assai famoso. In questi anni ho cambiato tanti cellulari, ma non escludo di poterla trovare”.

Ieri Ilievski è stato sentito per cinque ore dal procuratore Roberto di Martino. Il macedone tornerà in procura per il secondo round venerdì 8 maggio.

Sara Pizzorni

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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