Politica

24 dipendenti in pensione 'forzata' E lo Stato continua a risucchiare soldi

L’ultima assemblea provinciale dei dipendenti svoltasi qualche mese fa

In Provincia scatta l’ora dei prepensionamenti. Pubblicata la determina dirigenziale che identifica chi potrebbe andare in pensione secondo le regole ‘pre- Fornero’. Un passo necessario, per un ente che sta tentando in tutti i modi di evitare il dissesto finanziario già in questo 2015, eventualità su cui proprio nei giorni scorsi il presidente Carlo Vezzini ha lanciato l’ennesimo allarme. La ricognizione del personale prepensionabile contribuirà almeno in parte a ridurre la spesa per il personale del 50%, come prescrive la legge di stabilità, che però ignora completamente il fatto che non sono ancora state individuate le funzioni e le persone che passeranno ad altri enti. Col risultato che la Provincia sta ancora svolgendo tutti i compiti di prima, ma con la metà dei soldi per il personale e con uno Stato centrale che sta risucchiando di mese in mese i pochi fondi disponibili: un vero e proprio federalismo al contrario. La legge obbliga a ridurre del 50% il costo del personale, dai 16.382.000 euro del 2014 a 8.191.000.

24 i dipendenti che potrebbero usufruire del prepensionamento, salvo benestare dell’Inps, per un valore economico pari a 1 milione e 68mila euro. Ci sono impiegati, tecnici, funzionari dei più vari settori, anche due dirigenti e tre agenti di Polizia provinciale.

In considerazione – si legge nella determina –  dell’obbligo di riduzione della spesa della dotazione organica e della necessità di porre in essere ogni risparmio che scongiuri la dichiarazione di dissesto, si ritiene sussistano sia le ragioni funzionali (riduzione della dotazione organica imposta dalla legge) sia le ragioni finanziarie per attivare l’applicazione dell’istituto di cui all’articolo 2, comma 3, del DL 101/2013 Le ragioni funzionali sono facilmente rinvenibili nell’obbligo normativo di rideterminazione della dotazione organica che abbia un costo pari alla metà della spesa del personale fotografata all’8.04.2014 e nella conseguente necessità di adottare un piano di ristrutturazione che si delineerà ulteriormente, rispetto al presente avvio del processo di individuazione degli esuberi, a seguito della definizione del disegno generale, completato con la emanazione dei decreti e degli atti. Sussistono, inoltre, ragioni finanziarie, che impongono di attivare strumenti volti al contenimento della spesa, come emerge, altresì, dal verbale dei Revisori dei Conti, Protocollo del 20 gennaio, che sottolinea il “rischio concreto per l’ente di incorrere nel disavanzo di parte corrente, aggravato dagli effetti previsti dal comma 26, lett.a), dell’art.31 della legge 183/2011, ed interruzione dei servizi, premessa per il dissesto finanziario”.

La situazione è davvero critica e allo sfogo del sindaco-presidente Vezzini di lunedì scorso (mi dimetto se la Provincia non viene messa in condizione di esercitare le sue funzioni) fanno seguito i numeri degli uffici finanziari di Corso Vittorio Emanuele. Come si diceva, la riduzione delle funzioni e quindi del personale è tutta sulla carta, quindi esclusivamente virtuale al momento; mentre reali sono i tagli già operativi alle casse della Provincia. Tra tagli (sul 2015) dello Stato derivanti dalla legge di stabilità e trasferimenti che la Provincia deve fare allo Stato, si raggiunge l’astronomica cifra di 12 milioni. A fronte di questo, l’ipotesi di bilancio preventivo a cui si sta lavorando prevede tra le entrate, risorse fiscalizzate da Regione Lombardia pari ad euro 14.800.000;  fondo statale di riequilibrio FSR azzerato e contestualmente spese del personale  al 100% (in quanto al momento si esercitano tutte le funzioni ed il processo di mobilità non è ancora stato attivato) per 15.500.000,00 euro; spese per ammortamento mutui per 650mila;  spese per l’appalto calore 1.900.000; spese per il TPL provinciale 14.300.000 euro.  Le spese per assistenza a disabili e trasporto disabili verrebbero, in questa ipotesi, azzerate; per la manutenzione ordinaria scuole resterebbero 430.000 euro mentre per la manutenzione ordinaria delle strade 850.000.

Il quadro finale della differenza ipotizzabile tra entrate ed uscite, che potrebbe avere un avanzo di bilancio in positivo per 4.240.000, invece registrerebbe un negativo (default) perché ben 2.069.538 vanno versati allo Stato; ed altri 8.580.935 vanno ulteriormente erogati allo Stato a seguito della legge di stabilità 2015.  Determinando così una perdita teorica pari a 3.710.473,00 euro. E tutto questo al netto delle sanzioni per lo sforamento del  Patto di stabilità, che devono ancora essere quantificate, aggravando ulteriormente il quadro.

Scoramento da parte del sindaco-presidente della Provincia, Carlo Vezzini: “Come già detto è una situazione critica: nonostante le Province non abbian più la connotazione precedente, stiamo gestendo ancora tutte le funzioni fondamentali e non fondamentali, con il relativo personale e servizi sul territorio: di questi servizi e del relativo personale qualcuno, appunto in tempi stretti, se ne deve far carico per non vederci costretti a chiudere e non poter garantire servizi essenziali al territorio dalle strade al trasporto. Tutte le forze politiche, considerato che è una situazione nazionale con altre Province anche messe peggio, sono impegnate per trovare correttivi per far chiudere i bilanci 2015”.

Ma passano i giorni e né da Regione né allo Stato arrivano soluzioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...