Cronaca

Corso Garibaldi, Fasani: 'Strisce blu non furono approvate dalla Soprintendenza'

La storia delle strisce blu di corso Garibaldi sembra non aver mai fine. A scrivere l’ennesimo capitolo è il consigliere comunale Federico Fasani, secondo cui l’utilizzo della vernice blu non sarebbe stato autorizzato dalla Soprintendenza. A dirlo, secondo Fasani, è un documento: “Si tratta del parere vincolante e obbligatorio che la Soprintendenza per i beni culturali ha rilasciato in riferimento ai lavori, tristemente noti, realizzati dall’Amministrazione in Corso Garibaldi – evidenzia -. Con stupore apprendo dal documento che il Soprintendente aveva proibito l’uso di vernici per la realizzazione delle “onde” probabilmente perchè le “aggiunte” dovevano essere rimovibili. Ma non è tutto: il parere di massima rilasciato presupponeva la presentazione di un progetto definitivo, prima della realizzazione, che consentisse le opportune valutazioni. Ma questo progetto non risulta essere mai stato depositato presso la soprintendenza. Di conseguenza i lavori sono stati eseguiti in assenza di titolo abilitativo definitivo”.

Le accuse di Fasani si rivolgono all’amministrazione: “Mi chiedo fino a che punto un’Amministrazione può agire indisturbata prevaricando i diritti degli altri soggetti istituzionali? Perchè essere così sordi rispetto a chi lecitamente può e deve esercitare attività di controllo? Lo so che la vicenda del fiume di Corso Garibaldi qualcuno vorrebbe che fosse acqua passata ma tutte le volte che si approfondisce un passaggio si scopre che da qualunque punto la si voglia osservare, questa vicenda, è la materializzazione del carattere prepotente ed arrogante che contraddistingue l’azione del Professore e dei suoi assistenti”.

Per chiarire la situazione, Fasani preparerà quindi un’interrogazione in Consiglio comunale. “Probabilmente cercheranno di confondere le acque come succede da quando il Professore è salito in cattedra. Ma noi non ci arrendiamo. Il ‘percorso di verità’ è incominciato e si concluderà solo quando saranno rispettati i criteri di trasparenza e rispetto per le istituzioni sbandierati e mai praticati”.

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