Spari contro vetrina, cinque telecamere nei pressi ma indagini difficili
Sopra, gli accertamenti della polizia (foto Sessa)
Tutte le piste sono aperte, gli investigatori stanno vagliando ogni ipotesi dopo l’esplosione di tre colpi di pistola nella notte tra lunedì e martedì contro la vetrina dell’ufficio della palestra Olympia e dell’agenzia pubblicitaria Olympiaweb, in via Antiche Fornaci. A prima vista un’azione che sembra un avvertimento, un’intimidazione (vedi i link in basso). Gli spari vengono ora fatti risalire all’una-una e mezza circa. I proiettili provengono da un’arma di grosso calibro, un revolver (che non perde bossoli). Nulla viene escluso in questa primissima fase di investigazioni. Nemmeno la possibilità che il vero obiettivo dell’intimidazione sia qualcun altro nella stessa zona. Tutti gli accertamenti del caso sono stati avviati dalla Squadra mobile della polizia e dalla Scientifica. Diverse le persone già sentite tra abitanti ed lavoratori.
L’iter delle verifiche è stato avviato anche su registrazioni video. Sebbene la vetrina e la porzione antistante da dove presumibilmente sono stati esplosi i colpi non siano coperti dallo “sguardo” di un occhio elettronico, nell’area dell’insediamento a prevalenza commerciale di via Antiche Fornaci (compreso tra via Mantova, via Annona, via Lucchini e via Cappuccini) sono presenti diverse telecamere. In totale una decina. Cinque di queste dislocate su tre lati del quadrante in cui si trova proprio la vetrina presa di mira (compreso il lato della vetrina, la più vicina è a una quindicina di metri). Tutte le telecamere sono però posizionate per proteggere varchi di accesso di varie attività sotto i lunghi porticati. L’inclinazione dei dispositivi di sicurezza e la distanza dalla strada (c’è pure da considerare la presenza di stalli di parcheggio a pettine) rende difficoltosa la raccolta di indizi come eventuali numeri di targa di un veicolo in movimento. Il discorso potrebbe farsi diverso nel caso in cui la persona armata, dopo aver lasciato il veicolo a distanza, sia arrivata sul posto a piedi passando inavvertitamente nel raggio visivo di una delle telecamere. L’indagine, si è capito, non è semplice.
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