Cronaca

Falsi ciechi e medici poco attenti 7 denunciati dalla Guardia di Finanza Un danno all'Inps da 45mila euro

AGGIORNAMENTO – Sulla carta erano ciechi, uno parziale e l’altro totale, ormai da diversi anni. Ma gli accertamenti della Guardia di Finanza di Cremona, fatti di appostamenti, pedinamenti, riprese nascoste, hanno portato alla luce una situazione ben diversa. Perché i due, un ex ferroviere (G.T.) e un geometra in pensione (F.T.M.), entrambi 72enni, in realtà si muovevano per le vie della città con la massima disinvoltura e senza bisogno di alcun aiuto.

I due, entrambi residenti in provincia di Cremona, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Cremona, assieme a 5 medici, che nel tempo hanno certificato le loro invalidità, con un danno complessivo per l’Inps pari a 45mila euro. Il cieco parziale percepiva circa 260 euro mensili, mentre quello totale ne riceveva 850.

“In tempi di crisi è fondamentale stare attenti a come vengono erogate le risorse, ma soprattutto che chi le percepisce sia seriamente in situazione di bisogno” spiega il colonnello Alfondo Ghiraldini, comandante del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Cremona. “Per questo motivo un paio di anni fa ci siamo interessati alla situazione dei non vedenti, con una serie di controlli incrociati e attraverso dei dati richiesti all’Inps”. Controlli da cui sono usciti una decina di nomi sospetti, alcuni dei quali sono ancora in fase di verifica, come evidenzia ancora Ghiraldini. Per i due denunciati, invece, le indagini sono ormai concluse ed è anche già stata fissata l’udienza preliminare, per il mese di maggio.

L’EX FERROVIERE

Secondo le carte, era dichiarato cieco ventesimista (un tipo di cecità parziale, con un visus che non arriva a 1/20 della percezione visiva complessiva) dal 1997. Ma ad insospettire in finanzieri, la presenza di due documenti, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro, che si contraddicevano a vicenda. Il primo, redatto dalla locale Commissione medica Asl per il rinnovo patenti nell’agosto 2011, lo definiva permanentemente non idoneo alla guida. Pochi mesi dopo, nel marzo 2012, un secondo documento, redatto dalla stessa commissione, lo definiva invece idoneo alla guida senza necessità di alcun tipo di correzione. Una situazione emersa durante le verifiche fatte dagli uomini delle Fiamme Gialle, che hanno iniziato una serie si appostamenti. Appurando, come testimoniano i filmati, l’uomo era perfettamente in grado di circolare autonomamente. Guidava diversi mezzi di trasporto, andava al supermercato scegliendo da solo i prodotti, era addirittura in grado di leggere un numero di telefono sul cellulare.

“Il fatto grave è stato che il presidente della commissione Asl abbia giudicato il soggetto solo sulla base delle carta da lui presentate e che non abbia svolto invece degli esami oggettivi, come sarebbe invece previsto per questo tipo di invalidità – evidenzia il capitano Lucia Pasquetti -. Per questo il medico è stato segnalato per falsità materiale in atto pubblico”.

IL GEOMETRA IN PENSIONE

Un po’ diversa la storia dell’ex geometra, riconosciuto dal 2010 come cieco parziale e dal 2012 come cieco totale. Secondo quanto emerso dai numerosi appostamenti fatti dagli uomini delle Fiamme Gialle, “l’uomo circolava tranquillamente per le strade con il solo ausilio di un bastone da passeggio bianco, che non utilizzava per individuare gli ostacoli, ma come semplice strumento di appoggio”. Il pensionato inoltre “non portava occhiali scuri, come invece fanno solitamente i ciechi, attraversava la strada senza peroblemi, passeggiava a lungo per la campagna e riconosceva le persone che incrociava”. Per studiare meglio i suoi comportamenti la Guardia di Finanza si è avvalsa della collaborazione dell’Unione Provinciale Ciechi, per comprendere meglio la situazione di chi effettivamente soffre di cecità.

Nel caso del cieco totale, sono ben quattro i medici coinvolti: innanzitutto il medico di base, che nel 2012 gli aveva diagnosticato patologie tali da poterlo definire cieco assoluto e non deambulante. Una diagnosi supportata da uno specialista, che ha confermato la diagnosi di non deambulante senza un accompagnatore, facendo così partire la procedura per la richiesta di riconoscimento della pensione di invalidità. Riconoscimento che è arrivato dopo la conferma della diagnosi da parte del presidente e di un membro della commissione sanitaria unica dell’Asl, che secondo gli inquirenti non avrebbero però sottoposto il soggetto all’esame obiettivo di prassi.

LE DENUNCE

I due falsi invalidi sono stati denunciati per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, con dolo specifico, mentre i cinque medici sono stati denunciati per falsità materiali in atto pubblico, con dolo generico.

LaBos

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