Intera famiglia porta vicino di casa 5 volte a processo, assolto
Tensioni e litigi per questioni di vicinato hanno portato un egiziano residente a San Daniele Po cinque volte a processo con le accuse di ingiurie e minacce contro i vicini, una famiglia di imprenditori con i quali l’imputato da anni si lamentava del rumore e dei cattivi odori, provenienti, a suo dire, dalla loro azienda. Cinque volte a processo e cinque volte assolto, l’egiziano, pensionato di 71 anni, da 40 in Italia, residente con la moglie italiana in una villetta a confine con le proprietà della famiglia di imprenditori. Per l’accusa, l’uomo si sarebbe rivolto ai vicini dicendo loro: ‘Bastardi, vi brucio la fabbrica con 10 litri di gasolio’, mentre per la difesa, al contrario, sarebbe stato proprio il 71enne ad essere stato offeso e minacciato dagli imprenditori con la frase: ‘Figlio di p…, ti ammazzo, vieni fuori che ti spacco la faccia’.
In tutti i procedimenti, l’imputato era difeso dall’avvocato Simona Bozuffi. I fatti risalgono all’aprile del 2011, quando c’erano anche stato l’intervento dei carabinieri di Sospiro e di San Daniele, in particolare dei marescialli Fiori e Teti, quest’ultimo anche testimone oculare, visto che aveva assistito alla scena dal balcone della sua abitazione. “Qualche giorno dopo i fatti”, ha spiegato l’avvocato Bozuffi, “le parti erano state convocate in caserma proprio dal maresciallo Teti alla presenza del sindaco, e in quell’incontro tutti si erano impegnati a non sporgere denuncia”. “Tuttavia”, ha precisato il legale, “mentre il mio cliente, pur essendo stato pesantemente ingiuriato e minacciato di morte, ha mantenuto fede all’impegno, la famiglia degli imprenditori al completo gli ha notificato ben cinque ricorsi immediati, uno per ciascuno dei componenti della famiglia, a cui sono seguiti cinque procedimenti penali distinti a carico del mio cliente per ingiurie e minacce davanti al giudice di pace Gaetano Lecce”.
“Nei cinque processi”, ha continuato l’avvocato Bozuffi, “le testimonianze rese dai marescialli Teti e Fiori hanno scagionato completamente il mio assistito, dichiarando che erano stati i componenti della famiglia ad insultarlo e a minacciarlo”. Da parte sua, l’egiziano si era limitato a rispondere: “andate via, mi avete rovinato la vita”. In tutti e cinque i processi, i componenti della famiglia si sono costituiti parte civile, chiedendo un risarcimento danni di 10.000 euro ciascuno.
Quattro dei cinque procedimenti sono terminati con l’assoluzione, mentre per il quinto, l’egiziano è stato assolto dall’accusa di ingiuria e condannato per la minaccia. Contro l’unica condanna, l’avvocato Bozuffi ha fatto appello, e ieri, al termine del processo, il giudice Maria Stella Leone ha ribaltato la sentenza del giudice di pace, assolvendo l’imputato. “Si è quindi posto fine”, ha commentato il legale della difesa, “ad una vicenda kafkiana posta in essere strumentalmente da una famiglia intera nei confronti del mio cliente”.
Sara Pizzorni
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