Cronaca

Dal 18 aprile il mercato torna in via Monteverdi, si libera corso Cavour

Da sabato 18 aprile il mercato cambierà collocazione, abbandonando corso Cavour, dopo una ‘sperimentazione’ durata ben 4 anni. Dunque sta per terminare la convivenza, al limite dell’illegalità, tra banchi del mercato e traffico veicolare, costituito soprattutto dai bus, dai taxi e dagli altri mezzi pubblici che in questi quattro anni hanno continuato a transitare nella corsia libera, separati dai banchi solo con fragili transenne di plastica. Proprio i problemi di sicurezza posti dal comandante della Polizia Municipale Pierluigi  Sforza hanno fatto smuovere una situazione ingessata da anni.

Sei i banchi che si sposteranno da corso Cavour a via Monteverdi, nel tratto tra corso Vittorio Emanuele e via Ala Ponzone, recuperando la postazione originaria di prima del trasloco. Per altri due non c’era sufficiente spazio e verranno ricollocati uno in largo Boccaccino e l’altro in piazza del Comune.

Positivi, ma con qualche critica per il troppo tempo perso con la sperimentazione, i commenti di Agostino Boschiroli, presidente provinciale Anva, il gruppo di Confesercenti a cui fanno capo gli ambulanti: “Siamo felici per aver raggiunto l’obiettivo di rimediare ad una situazione che ha creato notevoli danni economici agli operatori ed eliminato una palese  situazione di rischio. E’ una soluzione raggiunta attraverso il confronto e il dialogo con l’amministrazione, alla quale abbiamo esposto le legittime richieste della categoria, che sono state recepite appieno. In particolare è stato importante il contributo dell’assessorato al commercio con il supporto fondamentale del comandante Sforza e di tutta la Polizia annonaria che quotidianamente si interfaccia con gli operatori del mercato. Da parte nostra, abbiamo costantemente fatto presenti i problemi che c’erano a lavorare in corso Cavour”.

Boschiroli definisce “maldestra e poco lungimirante la scelta operata quattro anni fa, che ha visto la nostra associazione sempre al fianco della categoria nella rivendicazione di spazi più idonei. Oggi si conferma quanto da noi sempre detto, ovvero che era una decisione assurda, che avrebbe causato solo danni”.

g.b.

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