Cronaca

Usura, patteggiano i due imputati calabresi: vittima, barista di Cremona

Frontese accompagnato in tribunale dali agenti della polizia penitenziaria

Alla fine hanno deciso per il patteggiamento, i due calabresi accusati di usura nei confronti del barista cremonese Altiero Guarneri. Davanti al gup Letizia Platè, Francesco Frontese, 51 anni, pregiudicato di origini calabresi residente a Castelvetro Piacentino, ha patteggiato 2 anni e 4 mesi, mentre l’altro imputato, Giuliano Floro Vito, 42 anni, cutrese residente in provincia di Reggio Emilia, due anni. Il primo era stato arrestato il 6 maggio del 2012 dai militari della guardia di finanza, mentre il secondo era stato denunciato a piede libero per concorso in usura. Per l’accusa, Frontese, libero da tempo dopo il carcere e un breve periodo di arresti domiciliari, in poco più di un anno si sarebbe fatto restituire dal piccolo imprenditore, in difficoltà economiche, solo come interessi, il doppio della somma prestata. Le indagini hanno consentito di accertare che nel gennaio del 2011 il proprietario del bar si era rivolto a Frontese per ottenere un prestito di 15.000 euro. L’accordo prevedeva il pagamento di interessi per 3.200 euro al mese con un tasso usuraio di circa il 260% su base annua. Non riuscendo ad onorare il debito, l’imprenditore si era visto costretto a richiedere nei mesi successivi un ulteriore prestito di 10.000 euro che questa volta gli era stato concesso ad un tasso di interesse pari al 162%. In poco più di un anno Guarneri era arrivato a pagare, solo per gli interessi, oltre 50.000 euro, scontando un tasso superiore al 210% su base annua. Da parte sua Frontese, che lavora nel settore edile, aveva detto di conoscere la vittima da vent’anni, di aver frequentato con il figlio il suo locale, e di aver sempre mantenuto rapporti di amicizia e di mutuo aiuto. Il denaro consegnato all’imprenditore gli era stato a sua volta prestato da Giuliano Floro Vito, considerato un personaggio di spicco delle ‘ndrine cutresi emiliane. Legato prima al clan Dragone e poi agli esponenti dei Grande Aracri, era già stato arrestato nel 2001 e assolto nell’ambito dell’operazione “Scacco Matto”, e poi nuovamente in manette per usura nell’aprile del 2010. Nel procedimento davanti al gup, Altiero Guarneri, rappresentato dall’avvocato Paolo Carletti, era parte civile. A questo punto il risarcimento sarà chiesto in sede di giudizio civile.

Sara Pizzorni

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