Cronaca

Tribunale, sottoscritte linee guida per la 'messa alla prova'

Da sinistra nella foto: avvocato Luca Genesi, avvocato Marzia Soldani e giudice Pio Massa

Questa mattina presso il tribunale di Cremona sono state sottoscritte le “Linee guida” sulla sospensione del procedimento con messa alla prova, alla presenza del presidente della sezione penale Pio Massa, del presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Cremona, Marzia Soldani, e del presidente della Camera penale di Cremona e Crema “Sandro Bocchi”, Luca Genesi.

La sospensione del procedimento con messa alla prova, introdotta nel nostro ordinamento con legge 28 aprile 2014, n. 67, rappresenta una modalità alternativa di definizione del procedimento penale di grande importanza sistemica e di auspicabile notevole rilevanza pratica.
Al fine di garantire la miglior fruizione dello speciale procedimento, nell’interesse sia del singolo imputato che della funzionalità complessiva del sistema, vi è stato sul tema un confronto tra gli operatori del diritto coinvolti  – magistrati e avvocati del tribunale di Cremona, Ufficio di Esecuzione penale esterna di Mantova – che ha condotto all’adozione condivisa delle “Linee guida” oggi adottate, le quali, senza derogare alla disciplina normativa, si prefiggono lo scopo di facilitare il corretto ricorso all’istituto.
Il protocollo sarà firmato anche dal presidente del tribunale Ines Marini e dalla direttrice dell’Ufficio di esecuzione penale esterna di Mantova, Antonietta Carfagna.

Intanto venerdì prossimo, 27 marzo, presso la sala Maffei della Camera di Commercio, vi sarà  un incontro di studio sull’argomento della messa alla prova. Relatori, il presidente Pio Massa, la direttrice dell’Uepe di Mantova Antonietta Carfagna, e l’avvocato Alessio Romanelli, segretario della Camera penale.
Al convegno  è stata confermata la presenza del sindaco del Comune di Cremona Gianluca Galimberti, il quale nel recente passato si è dimostrato assai sensibile all’argomento, accogliendo la richiesta della Camera penale di porre a disposizione dell’Uepe una stanza attrezzata per il ricevimento degli imputati interessati a fruire dello speciale procedimento, evitando in questo modo la trasferta a Mantova.

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