Cultura

La Camera di Commercio deve 'tagliare' Stop al Bollettino storico cremonese

Anche il Bollettino storico cremonese cade sotto i colpi dei tagli alla spesa pubblica. Il forte ridimensionamento economico imposto alle Camere di Commercio determina la cessazione della pubblicazione, un ‘classico’ pubblicato la prima volta nel 1931 che raccoglie importanti contributi di studiosi locali su aspetti della storia, delle arti e della cultura cremonese. L’annuncio viene dalla stessa Camera di Commercio: “Un impegno che in questi vent’anni  la Camera è riuscita a mantenere, ma che ora, con grande rammarico, probabilmente non sarà più in grado di sostenere. La drastica riduzione delle entrate camerali disposte dai recenti provvedimenti governativi, che hanno operato un vero e proprio taglio lineare del diritto annuale versato alle Camere di Commercio – la principale fonte di finanziamento del sistema camerale -, ha indotto il Consiglio camerale ad operare scelte difficili, decidendo di concentrare le poche risorse disponibili  su interventi diretti a favore delle imprese”.

La Camera di Commercio aveva avviato la pubblicazione della nuova serie del Bollettino storico nel 1993, accogliendo la sollecitazione a ridare vita al periodico, dopo una pausa di 17 anni, prevedendo la pubblicazione di un numero ogni anno.

Era il 1931 quando il Bollettino uscì per la prima volta, sotto la guida del prof. Gualazzini, cofondatore del periodico insieme a Carlo Bonetti e Agostino Cavalcabò, e fin da subito contribuì a portare  il nome di Cremona nei più qualificati ambienti della storiografia italiana. Si deve ancora al prof. Gualazzini l’idea di costituire nel 1993 la Società Storica Cremonese, di cui erano soci promotori un gruppo di studiosi cremonesi – Antonino Albarosa, Carla Almansi, Rita Barbisotti, Maria Luisa Betri, Flavio Caroli, Maria Luisa Corsi, Goffredo Dotti, Ardea Ebani, Ada Ferrari, Ferruccio Focher, don Andrea Foglia, Luisa Gregori Bandera, Valerio Guazzoni, Bruno Loffi, Frank Miccolo, Ferruccio Monterosso, Luciano Roncai e Gianfranco Taglietti –  con l’obiettivo di promuovere iniziative culturali favorendo il lavoro di ricerca e gli studi di storia cremonese, con l’impegno, in particolare, di pubblicare il Bollettino Storico Cremonese.L a decisione della Camera di fare del Bollettino Storico una propria pubblicazione e di  stabilire la sede della Società Storica Cremonese presso l’Archivio Storico camerale si fondava sulla consapevolezza dell’importanza della ricerca delle proprie radici storiche e del ruolo fondamentale che l’ente – sia prima come Universitas Mercatorum che poi, come Camera di Commercio – aveva saputo mantenere, attraverso i secoli, incidendo sugli avvenimenti storici di Cremona.Un ruolo testimoniato dalla presenza  in Camera di Commercio di un importante Archivio storico dove sono conservati e ordinati, a partire dal XIV secolo, documenti e cimeli che, attraverso i secoli, testimoniano le vicende storiche dell’economia cremonese. La pubblicazione del Bollettino Storico, dal 1995 ad oggi, rappresenta un impegno concreto che l’ente, con orgoglio, ha svolto in questi anni nella certezza di contribuire alla realizzazione di uno strumento di grande importanza per gli studi di storia locale, oltre che di stimolo  per gli studiosi cremonesi.

L’ultimo numero in pubblicazione in questi giorni si apre con un articolo di Inge Habig sulla tradizione iconografica di sant’Omobono, patrono anche dei mercanti e sarti tedeschi,  mentre Silvia Cibolini tratta la figura di Bernardino Gatti. Annarosa Dordoni ci parla dell’ex gesuita Andrea Fores, Fabiana Savorgnan di Brazzà della corrispondenza epistolare fra Antonio Dragoni e Lavinia Florio; Sonia Tassini riferisce di una ricerca fra le carte d’archivio relativa alla collezione del marchese Pietro Araldi Erizzo. Ancora un epistolario, quello fra Eugenio Beltrami e l’astronomo Giovanni Schiaparelli,  è al centro dell’articolo di Maria Paola Negri. Mauro Barchielli delinea poi gli anni di ministero di Padre Pasquali prima della sua partenza per l’India; Simona Bini tratta della chiesa dei Santi Giacomo e Vincenzo di via Palestro, Carlo Dusi (con Laura Sala, Elisabetta Bondioni, Alberya Carena e Sara Delledonne) della chiesa di San Pietro al Po,  mentre Sonia Sbolzani presenta la figura del pittore Cristofano Allori. Nella sezione Fonti Emilio Giazzi  analizza le tematiche relative a libri liturgici e arredi nella chiesa di S.Rita nel Quattrocento ed Elisa Chittò propone un approfondimento sul convento di Sant’Agostino di Cremona.

Il caso del Bollettino storico è solo una goccia nel mare delle scelte dolorose in campo culturale. Tagli ancora più gravi riguardo il mondo dell’università e della ricerca. Ogni anno la Camera versava 150mila euro all’Università Cattolica per sostenere la Smea, il Centro di Ricerche biotecnologiche e il corso di laurea in tecnologie alimentari.
Insieme alla Provincia, la Camera e il Comune hanno versato oltre 300.000 euro al Politecnico lo scorso anno, difficilmente replicabili. A sua volta la Provincia sta vivendo una situazione ancor più paradossale: la legge Delrio le ha tolto le competenze sulla cultura e l’istruzione universitaria e così di punto in bianco quest’anno non verserà più neppure un centesimo ai tre atenei cremonesi.

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