Cronaca

Oratori, a Cremona la più alta incidenza di ragazzi stranieri

Don Paolo Arienti, responsabile dell’ufficio per la Pastorale giovanile della Diocesi di Cremona, ha presentato questa mattina a Caravaggio i dati della  ricerca “L’oratorio oggi”, indagine  commissionata da Oratori Diocesi Lombarde a Ipsos Italia. Si tratta del primo censimento nazionale su questa importante realtà educativa espressione della Chiesa. In Lombardia si contano 2307 oratori, pari al  50% di tutta la penisola;  il 75 % delle parrocchie lombarde ne ha uno e la provincia di Cremona ne conta ben 143. Tutti luoghi sempre più improntati ad attività missionarie, finalizzate  ad avvicinare il maggior numero di ragazzi possibile ai valori cristiani, estremamente minati dalla società di oggi. Accogliere attraverso un approccio educativo e di avvicinamento alla fede resta l’obiettivo primario. Integrazione e crescita le parole chiave, tradotte in un grande lavoro di rifondazione della generazione dell’umano, come conferma don Paolo Arienti.

Numeri alla mano, l’età media dei bambini che frequentano gli oratori cremonesi hanno tra gli 8 e 9 anni, fenomeno legato alla catechesi (iniziazione cristiana). 133 in media i bambini e ragazzi che frequentano un oratorio. Le strutture diocesane vedono un’incidenza di frequentanti stranieri superiore a quella regionale:  il 95% percento dei bambini stranieri frequenta l ‘oratorio a fronte dell’86% lombardo. Infatti gli oratori cremonesi si distinguono per il numero di proposte e di attività di integrazione rivolte agli stranieri, anche se resta grande la percentuale di oratori (72%) che non sa come agire di fronte a questa situazione. La prima nazione straniera è la Romania, seguita dall’Albania.

Gli oratori sono sempre più attrezzati: a parte le strutture indispensabili per creare aggregazione (il 98% dispone di un’area giochi esterna e di sale riunioni), ormai la metà di essi ha anche una sala computer, il 40% aule per attività musicali; il 34% sale teatro o cinema. Ancora rari sono invece i campi sportivi all’aperto (12%), strutture per residenzialità comune (11%); strutture che possono essere usate per campeggiare (7%). Le cinque attrezzature che vengono indicate come le più necessarie sono sala teatro/cinema dal 31% dei casi, aule per attività musicali (29%), campi sportivi al coperto (26%), aule computer e audiovisivi (25%). L’88% dispone di un televisore o un proiettore, ma solo il 45% un collegamento internet veloce e il 35% accessori per stampare.

In cima alla lista dei desideri degli oratori resta per l’appunto il collegamento internet veloce (35% dei casi lo considera un investimento da fare); poi viene la videocamera (26%), un pulmino o auto a disposizione (22%); attrezzature sportive (21%); strumenti musicali (19%).

Dal punto di vista economico gli Oratori cremonesi restano autonomi dalla Parrocchia, ma il 60% di essi  gode di finanziamenti pubblici da parte del comune sotto varia natura (contributo a progetto, trasporti, compenso del personale, uso gratuito di spazi).

La figura del prete resta centrale negli oratori cremonesi, i responsabili delle sedi sono quasi tutti religiosi, ma in sempre più casi si è resa necessaria la presenza di educatori professionali, quindi a pagamento: il 15% degli Oratori cremonesi vede la presenza di un educatore professionale. Questo è un nuovo fenomeno che vediamo prendere piede lentamente negli ultimi anni in Diocesi, a causa della progressiva diminuzione dei sacerdoti, ma che nel resto della Lombardia ha già assunto dimensioni più corpose (la media lombarda è del 24%). Negli ultimi 10 anni c’è stato un grosso investimento di risorse economiche sulle strutture, che dopo 50 anni necessitavano di una rivisitazione e per questo a livello strutturale gli Oratori cremonesi vengono giudicati positivamente da una buona percentuale di intervistati. Ciò ha probabilmente permesso una capillare ed ampia apertura di questi spazi: il 70% degli Oratori apre 7 giorni su 7 e spesso anche la sera.

Il 47 percento di educatori, collaboratori e volontari laici ha più di 30 anni e sono prevalentemente donne. In totale tra adulti, giovani e ragazzi sono oltre 8000 le persone coinvolte nella gestione di attività educative, di formazione e animazione, circa 60 figure per oratorio, in aumento rispetto a tre anni fa.

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