Politica

Querelle inceneritore, il Pd rilancia con la commissione Ambiente

AGGIORNAMENTO – Prosegue la querelle sulla dismissione dell’inceneritore e sulla commissione vigilanza dell’11 marzo (leggi qui). Mentre Forza Italia, attraverso il segretario cittadino Carloalberto Ghidotti, annuncia per venerdì mattina un conferenza stampa che farà luce sulle dimissioni del presidente di Aem Gestioni, Federico Zamboni, Francesca Pontiggia (Pd)  convoca a sua volta, per mercoledì prossimo 18 marzo la commissione Ambiente di cui è presidente, “alla quale – dichiara –  sono certa, saranno presenti tutti i membri effettivi, gli amministratori e tecnici di LGH ed AEM. Anche perché si tratta di una data per la quale era stata disponibilità di presenza per la commissione vigilanza”.

Francesca Pontiggia (Pd)

Pontiggia inoltre riassume gli eventi degli ultimi mesi. “L’amministrazione guidata da Gianluca Galimberti, nei fatti e in pochi mesi, ha dato corso ad un importante progetto per incrementare la raccolta differenziata in città a Cremona. Una decisione che nessuno aveva mai preso, e che aveva consegnato la città sotto la soglia del 50% di raccolta, tra le più basse in Lombardia.

“Si tratta di un passo avanti importante, che come PD abbiamo e continuiamo a sostenere con forza. A Cremona come nel resto della provincia, a partire dal lavoro che si sta facendo nel cremasco con la gara dei rifiuti, i cui capitolati saranno pronti nei prossimi mesi per arrivare ad un nuovo contratto e una nuova gestione del servizio nel 2016.
Su temi di questo tipo l’amministrazione di Galimberti è passata dalle parole ai fatti in pochi mesi. Non solo sulla raccolta differenziata in città, ma anche sul tema dell’inceneritore, di cui molto si parla, e spesso a sproposito.
“Sono curiose, a proposito, le dichiarazioni di alcuni esponenti del centrodestra che, dopo aver sostenuto le linee guida dell’ex assessore Bordi, ora decidono di buttare tutto in caciara senza aver prodotto alcun risultato concreto quando, allora al governo della città, hanno sostenuto la delibera regionale del 13 marzo scorso, esattamente un anno fa, con la quale si istituiva un tavolo per verificare la situazione dell’impianto e altri percorsi alternativi di smaltimento.
E’ altrettanto evidente che, quelle posizioni, avevano creato non pochi mal di pancia nell’allora amministrazione di centrodestra, che erano state presentate senza alcun piano industriale.
Forse bisognerebbe far memoria anche della visita in città del Sindaco Tosi,  avvenuta il 27 novembre 2013 e che portò l’allora sindaco Perri a dichiarare che “non ci sono preclusioni verso altre aziende. Mi pare che possano esserci i presupposti, io e Tosi ci siamo capiti in cinque minuti”.
Ma la presidente della commissione Ambiente evidenzia anche alcune contraddizioni del centrodestra che oggi sostiene come l’inceneritore di Cremona sia tra i meno ‘performanti’ della Lombardia: “Esattamente il giorno dopo la Commissione regionale Ambiente e Protezione Civile approvò la risoluzione per avviare il tavolo di decommissioning e con testuali parole scriveva “i criteri saranno definiti in modo da favorire la disattivazione degli impianti meno efficienti sotto il profilo ambientale…”. Da questo atto nacque il tavolo regionale ad hoc sull’impianto di via San Rocco.
Il 20 giugno del 2014 la Giunta Regionale approva il piano rifiuti ed a pagina 200 pubblica una tabella da cui si evince che il termovalorizzatore di Cremona è secondo in termini di valorizzazione elettrica e termica.
Alla luce di ciò  suggerirei ai consiglieri di verificare presso il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni ed alla sua assessora Terzi (entrambi in quota Lega Nord) come mai escano dallo stesso assessorato degli atti così discordanti … come direbbe Andreotti a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.
Tutto ciò premesso, valutato anche le recenti modifiche normative in tema rifiuti, derivanti dallo “sblocca Italia” mi sembra opportuno, prima di esprimere ulteriori valutazioni, attendere l’esito del tavolo tecnico attivato da Lgh proprio per realizzare un piano industriale serio e coerente. Tavolo che è stato istituito per merito dell’amministrazione di Cremona e della collaborazione tra i soci di Lgh, le cui relazioni e i continui contatti stanno aprendo scenari interessanti e nuovi rispetto al futuro della gestione dei servizi in un’ottica sovraprovinciale.
Questi sono i fatti che seguono la volontà politica di un’amministrazione che persegue con coerenza il proprio mandato amministrativo. Le opposizioni hanno tutto il dovere e diritto di vigilare e controllare, oltre che avanzare proposte alternative, ma per il bene della città mi auguro che si possano abbassare i toni per riportare la discussione nei tavoli che le competono”.

LA MINORANZA: L’ASSESSORE ALL’AMBIENTE MANFREDINI SI DIMETTA – A dimostrazione del clima sempre più acceso attorno alla partita delicatissima del termocombustore, domani verrà protocollata in Comune una lettera rivolta al sindaco sottoscritta dai capigruppo di minoranza Federico Fasani, Ferruccio Giovetti, Maria Vittoria Ceraso, Alessio Zanardi (mancano Lega Nord e M5S). In essa la richiesta di un consiglio comunale sulle lamentate ‘pressioni’ sul presidente Aem Gestioni Zamboni a non intervenire alla commissione Vigilanza dell’11 marzo.  “I gravi fatti accaduti nella giornata di ieri – si legge – durante la seduta della commissione di Vigilanza hanno alterato il corretto rapporto di rispetto istituzionale che deve regolare la vita democratica della nostra città.  L’apice di questa deriva è stato raggiunto nella giornata di ieri. I rappresentanti del principale partito di maggioranza, a nove minuti dal suo inizio, hanno abbandonato la commissione di Vigilianza, unica commissione con compito di controllo e obbligatoria per legge, facendo venire meno il numero legale. I rappresentanti della Lista Civica che sostiene il Sindaco non si sono presentati. Questi e altri fatti ancora da accertare hanno portato ll presidente di AEM gestione Federico Zamboni ad annunciare le proprie dimissionicon, accompagnate da una pesante dichiarazione secondo la quale avrebbe ricevuto pressioni dall’Amministrazione volte ad evitare la sua presenza in Commissione. La gravità dei fatti accaduti non può certamente essere archiviata con un banale comunicato stampa della Sua portavoce, ma al contrario richiede chiarezza e quella trasparenza da voi tanto proclamata quanto disattesa nella realtà quotidiana. Sono mesi che i responsabili della Sua amministrazione perseguono un proprio progetto di dismissione dell’inceneritore di Cremona nell’arco di soli 3 anni al solo scopo di onorare una promessa elettorale impraticabile ed economicamente disastrosa per la città. Questo pericoloso disegno viene condotto evitando accuratamente ogni luogo di confronto oltre al pervicace e ostinato tentativo di nascondere informazioni e dati che documentano l’insensatezza delle promesse elettorali.  Per queste ragioni i sottoscrittori della presente lettera richiedono:

1. La convocazione urgente di un consiglio sul tema, alla presenza di tutti i protagonisti della vicenda nel quale fare chiarezza sui fatti incresciosi segnalati dal presidente Zamboni; 2. Le immediate dimissioni dell’Assessore all’ambiene Alessia Manfredini che ha oggettive responsabilità nell’intera vicenda; 3. Che le dimissioni dell’ottimo presidente Zamboni siano ufficialmente respinte avendo lui stesso dimostrato eccellenti capacità manageriali accompagnate da una concezione del proprio ruolo esercitato con serietà, responsabilità ed indipendenza. Qualora tali richieste non venissero accolte, ci riserviamo qualsiasi altra azione volta a ristabilire un clima di rispetto delle istituzioni e della dignità dei rappresentanti del popolo in esse eletti.

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