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Inceneritore, accusa dell'opposizione: 'Date al Ministero informazioni errate'

AGGIORNAMENTO – “L’amministrazione comunale ha scritto il falso in una lettera inviata al Ministero per chiedere l’esclusione dell’impianto dall’applicazione dell’art. 35”. Una dichiarazione pesantissima quella di Marcello Ventura (Gruppo misto – An Fratelli d’Italia), presidente della Commissione Vigilanza, e di Federico Fasani, consigliere comunale Ncd. I due consiglieri, alla vigilia della riunione della Vigilanza che dovrà trattare proprio il tema del decommissioning del termovalorizzatore, sostengono che “l’assessore Alessia Manfredini ha fatto di tutto per boicottare la convocazione odierna della commissione, minacciando che né lei né il sindaco nè Mazzini (presidente Lgh, ndr) saranno presenti – evidenzia Ventura -. Hanno cercato in tutti i modi di ritardare al 18 marzo la commissione, con una grande arroganza nel volersi imporre quando invece la decisione spetta al presidente della commissione. Questa amministrazione non sa tener separato il piano politico da quello economico e da quello ambientale”.

LA REPLICA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE – “L’opposizione strumentalmente sta facendo un castello sul nulla. Nessun boicottaggio della Commissione Vigilanza. Semplicemente per impegni istituzionali precedentemente presi, sindaco e Assessore al Territorio e alla Salute Alessia Manfredini hanno assicurato per tempo la loro presenza in Commissione Vigilanza il 18 marzo 2015, una delle date proposte proprio dal Presidente Marcello Ventura. Nonostante questo il Presidente ha voluto convocare ugualmente la Commissione per oggi, senza quella parte politica e quella parte tecnica (anche il proprietario dell’impianto Lgh è assente) necessarie per affrontare il tema. Nel merito, l’Amministrazione ricorda che Lgh ha avviato un tavolo tecnico con tutti i soci per valutare, con serenità e competenza, gli scenari futuri dell’impianto di Cremona e che un secondo tavolo per il decommissioning dell’inceneritore è già al lavoro in Regione. L’Amministrazione con trasparenza sta perseguendo quanto detto in campagna elettorale: progressiva dismissione dell’inceneritore dentro un piano industriale serio e coerente su cui si sta lavorando. Resta massima la disponibilità dell’Amministrazione a condividere tappe e risultati del percorso che la Giunta sta portando avanti con serietà, competenza e determinazione”.

FASANI: INCENERITORE DI CREMONA SECONDO PER EFFICIENZA IN REGIONE – Fasani si pone quindi delle domande: “Hanno sbandierato la presunta inefficienza dell’inceneritore, e nella lettera inviata al Ministero in data 31 gennaio ne parlano come uno dei peggiori e meno performanti della Regione. Tuttavia, andando a guardare i dati della Regione, emerge che: guardando i dati sulla concentrazione di inquinanti nelle varie zone della città, quella in cui sorge l’impianto non risulta tra le più inquinate, come invece sono la zona del centro storico e di via Giordano; in secondo luogo, anche gli studi Arpa evidenziano che le fonti di inquinanti atmosferici sono ben altri, e che l’inceneritore incide meno dell’1%; infine, dal Bollettino ufficiale di Regione Lombardia, emerge che in realtà il nostro termovalorizzatore è il secondo in Lombardia per efficienza energetica, appena dopo quello dell’Aprica. Questi dati regionali, peraltro, sono stati confermati da uno studio di Aem ed Lgh, presentato nel corso della Conferenza dei servizi del 24 gennaio. Tanto che sono in corso proprio in questi giorni investimenti per 3 milioni di euro per riammodernare la linea1”.

LGH: I LAVORI FATTI SOLO PER ADEGUARE LA LINEA FUMI ALLE PRESCRIZIONI AIA – A questo proposito Lgh, proprietaria dell’impianto, in una nota inviata dopo la conferenza stampa di Fasani e Ventura,  precisa che “LGH intende precisare che è già stato avviato un tavolo tecnico con tutti i soci per valutare, con serenità e competenza, gli scenari futuri dell’impianto di Cremona. Si sottolinea, inoltre, che i lavori sulla linea 1, avviati la scorsa primavera e terminati in questi giorni, non hanno portato un aumento della quantità di rifiuti che l’inceneritore può trattare, pari ad un massimo di 65/70mila tonnellate all’anno, ma hanno riguardato un adeguamento sulla linea fumi, al fine di recepire le prescrizioni contenute nel decreto Aia regionale. Nessuna spesa per la manutenzione straordinaria è prevista nel piano 2014-2018 sulla linea 2.  Sul tema, come già precedentemente dichiarato, LGH conferma la propria disponibilità a partecipare a fianco dell’Amministrazione comunale ai lavori della Commissione Vigilanza, in una data da concordare con il presidente Ventura”.

LA QUESTIONE ECONOMICA – Non è tutto: grave, secondo l’opposizione, è anche la problematica economica: “La Giunta continua a non rispondere alle nostre richieste in merito ai costi dell’eventuale decommissioning – continua Fasani -. Avendo appurato che l’impianto non rappresenta un pericolo immediato per la salute e non vi è quindi alcuna urgenza di chiuderlo, seppur condividendo dal punto di vista culturale la volontà di chiusura, ci chiediamo per quale motivo si voglia fare tutto in tempi così brevi, soprattutto alla luce del fatto che il decommissioning costerà, a conti fatti, circa 40 milioni di euro. Con una Aem che ha un debito per 100 milioni, ha senso? La fretta è dettata dalla volontà di non fare brutta figura rispetto alle promesse fatte in campagna elettorale? Oppure vi sono degli accordi economici con A2A che ancora non sono stati resi noti, per cui l’azienda bresciana comprerà l’impianto e si accollerà le spese di spegnimento? Vorremmo sapere cosa c’è dietro”.

LaBos

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