Cronaca

Pretende di vedere la figlia, ma c'è il divieto Papà finisce nei guai

Era finito agli arresti domiciliari per aver cercato di vedere sua figlia minore nonostante a suo carico ci fosse una misura di divieto di avvicinamento alla figlia e alla madre, entrambe ospiti in una struttura protetta di Cremona. Lo scorso 27 febbraio, l’uomo, un albanese di 34 anni, si era presentato davanti alla struttura protetta in evidente stato di ebbrezza, pretendendo di vedere la figlia. Nella stessa giornata aveva già cercato di avvicinare la minore, accompagnata a scuola dall’educatrice della comunità, che era stata insultata e minacciata. Anche davanti alle forze dell’ordine, il 34enne, che aveva anche minacciato di rapire la figlia, non era riuscito a controllarsi. L’uomo se l’era anche presa con la responsabile dei servizi sociali del Comune, alla quale aveva detto: “adesso vado da mia figlia e me la prendo, poi vi sistemo tutte, a cominciare da te”. L’imputato ha in corso un processo per stalking nei confronti della moglie. Proprio in seguito a questa vicenda, all’albanese era stato imposto il divieto di avvicinamento alla sua famiglia. Una misura che, in seguito ai fatti del 27 febbraio, si è aggravata, e l’uomo è finito agli arresti domiciliari. Oggi l’imputato, difeso dall’avvocato Davide Garbetta, è stato interrogato dal giudice Pierpaolo Beluzzi che dopo averlo sentito ha ripristinato il divieto di avvicinamento alla moglie, estendendolo anche all’abitazione della stessa e ai luoghi abitualmente frequentati dalla donna, all’abitazione della figlia e ai luoghi abitualmente frequentati dalla minore e il divieto di mantenersi da entrambe ad una distanza di almeno 200 metri. “L’imputato”, scrive il giudice nell’ordinanza, “ha ammesso le condotte che hanno portato all’aggravamento della misura cautelare, e si è impegnato, con atteggiamento costruttivo, a seguire senza ulteriori rimostranze il percorso con il tribunale dei minorenni e i servizi sociali, al fine di riprendere, una volta accertate le condizioni di fattibilità, gli incontri con la figlia minore”. All’uomo è stato consentito di riprendere a svolgere il suo lavoro di barista. “Avevo ricevuto un messaggio dei servizi sociali che mi dicevano che avrei potuto vedere mia figlia”, ha detto l’albanese al termine dell’interrogatorio, “poi invece mi hanno detto che non si poteva più. Io mi sono arrabbiato. Voglio solo fare il padre”.

Sara Pizzorni

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