Ciclabile di Cava, il 'no' dei residenti al progetto della Giunta Galimberti In una lettera chiedono di mantenere il vecchio tracciato voluto dalla passata amministrazione
I cittadini di Cava dicono “No” al progetto della pista ciclabile di Cavatigozzi proposto dall’amministrazione Galimberti. Ad evidenziare la cosa è una lettera del Comitato Quartiere 3, che circola già da tempo, indirizzata agli assessori Alessia Manfredini e Barbara Manfredini, oltre al dirigente dei Lavori Pubblici, Marco Pagliarini.
La decisione del comitato, unanime, valutando le due proposte, sul piatto (quella vecchia, proposta dall’amministrazione Perri, con la pista priva di asfalto e dei servizi di illuminazione per la limitata disponibilità dei fondi già disponibili e da reperire; l’altra per la realizzazione di due tronconi di ciclabile di misura più larga e completi di tutti i servizi), è stata quella di chiedere al Comune di portare avanti il progetto originale.
La proposta della Giunta Galimberti, che prevede appunto due tronconi (1° tronco da Centro Sportivo Stradivari a Via Picenengo e 2° tronco da Cavatigozzi a via Marasco/Agropolis) “costringe i ciclisti a utilizzare un tratto di via Acquaviva, con notevoli rischi per l’attraversamento della Via Milano, in attesa del congiungimento dei due tronconi” si legge nella missiva del Comitato. Un concetto rimarcato anche dal consigliere comunale Ncd, Federico Fasani: “La realizzazione di due soli tronconi, senza alcuna certezza sulla presenza o meno di fondi per completare la pista, preoccupa i cittadini. E ci chiediamo il senso delle modifiche fatte da questa amministrazione, che si giustifica dicendo che il primo progetto non era sicuro, ma senza portare nulla a suffragio della loro ipotesi”.
Anche il comitato evidenzia la propria preoccupazione rispetto al nuovo progetto: “il ragionevole dubbio di restare per altri anni con due tronconi non congiunti in attesa di espropri e magari dei soldi per farli, non è una prospettiva allettante per gli abitanti del Quartiere 3 che, a causa del perdurare della pesante crisi economica, stanno usando sempre più spesso le biciclette per raggiungere il centro cittadino o per arrivare alla stazione per poi prendere i treni così esponendosi a rischi notevoli, considerando altresì l’elevato numero di mezzi pesanti che circolano sulla Via Milano, nonostante i cartelli di divieto – si legge ancora nella missiva -. Il Direttivo preferisce, insomma, che il percorso della pista sia intero, anche se non adeguatamente completato con i servizi necessari, piuttosto che continuare a mettere a rischio la vita di coloro che, per necessità, devono utilizzare la bicicletta. Ovviamente la pista dovrà in ogni caso avere le indispensabili misure di sicurezza stante il percorso parallelo e confinante alla Via Milano”.
“I cittadini hanno dato chiaramente il proprio parere, eppure la Giunta ha deciso di andare avanti con le proprie idee, senza dare il benché minimo ascolto alle richieste della gente” conclude Fasani.
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