Cronaca

Alcol, si inizia già a 11 anni: dalla scuola progetto contro l'abuso

Si abbassa l’età media dei giovani consumatori di alcolici: oggi i ragazzi iniziano già intorno agli 11-12 anni. Questo il dato sconcertante emerso durante la presentazione del progetto Alcol, consumo e dipendenza tra i giovani, promosso da docenti ed allievi dell’Istituto di istruzione superiore Ghisleri-Beltrami di Cremona, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona. Ed è stata proprio il vice sindaco Maura Ruggeri a introdurre l’iniziativa, sottolineando l’importanza della partecipazione degli studenti. Ha quindi preso la parola Marianunzia Peruzzi, docente referente del progetto, evidenziando come “Parlare di alcolismo e giovani significa entrare in una ferita aperta della nostra società. Tra i giovani questo è un tema comune, ma spesso diventa un argomento tabù, e non si fa nulla per arginarlo, nonostante molti giovani inizino a bere davvero molto presto, tanto che in certi casi si può parlare di infanzia violata. Per questo l’uso e l’abuso di sostanze alcoliche devono vedere la scuola e le istituzioni in prima linea per sostenere, favorire nelle giovani generazioni il rispetto verso la vita  trasmettere ad esse il coraggio della libertà sana, della speranza, del sogno”.

Il progetto si articola allora su quattro tappe, che mettono in primo piano proprio la partecipazione dei ragazzi. A partire dal 9 marzo, con un convegno che si terrà nell’Aula Magna del Ghisleri, in cui interverranno una serie di esperti: Livio Propato, comandante della compagnia dell’Arma di Cremona; Pierluigi Sforza, comandante della Polizia municipale di Cremona; gli psichiatri Roberto Poli e Franco Spinogatti; Gianluca Epicoco, sostituto commissario della Squadra Mobile di Cremona (modera il giornalista Giacomo Guglielmone).
Il 14 marzo, al Teatro Monteverdi, i veri protagonisti saranno gli studenti, con la messa in scena dello spettacolo teatrale Onde Alcoliche, a cura della compagnia teatrale Colpo di Scena, composta proprio dagli studenti. “Nella realizzazione, tra pubbliche relazioni, grafica, scenografie, musica, ecc, sono coinvolti ben 65 studenti” fa sapere la docente.
Il 18 marzo il convegno verrà riproposto in Sala Rodi, mentre il 30 marzo, in conclusione, i giovani riproporranno il proprio spettacolo a Milano.

“Ci tengo a sottolineare che anche questo significa fare scuola – evidenzia ancora Peruzzi -. Perché la scuola non è solo quello che si impara sui libri. La scuola è vita”. Dello stesso parere anche il vice sindaco, secondo cui “si tratta di un modo di fare scuola che rappresenta la vita stessa”. Grande soddisfazione anche da parte degli stessi giovani, come sottolinea una rappresentante degli studenti, Maria: “E’ una cosa che rappresenta il nostro mondo e per noi è importante riuscire a portare tutto questo su un palcoscenico”.

LaBos

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