Scissione Pd, segreteria: 'Fiamma e Chiappani fuori dal partito'
Sull’uscita dal gruppo del Pd in Consiglio comunale dei due consiglieri Renato Fiamma e Carla Chiappani, interviene anche la segreteria cittadina del Partito Democratico, decretando senza mezzi termini che i due ora sono fuori dal partito. Non è tutto: secondo il segretario non potrebbero utilizzare il nome del segretario di un partito per formare un gruppo esterno ad esso (denominato ‘Con Renzi per Cremona’); per tale motivo, verranno segnalati nelle sedi opportune.
“Esprimiamo forti perplessità rispetto alle modalità utilizzate ed alle motivazioni politiche addotte dai due consiglieri – evidenzia il Pd in un comunicato -. Tali scelte non appaiono infatti rispettose del percorso condiviso in questi mesi, a partire dagli impegni assunti al momento della candidatura con la sottoscrizione di un Codice Etico al cui interno viene espresso il valore secondo cui non si può essere contemporaneamente nel Partito e fuori da esso, soprattutto nel momento in cui si è investiti della responsabilità di rappresentare le Istituzioni.
Oltre agli impegni assunti e sottoscritti rispetto al Partito da parte dei due Consiglieri, è necessario sottolineare come nel Partito non siano mai mancati gli spazi d’apertura necessari per esprimere qualsivoglia posizione, né mai mancheranno. Date le dichiarazioni rilasciate da Fiamma e Chiappani è pertanto evidente ed inevitabile la scelta da parte degli stessi di allontanarsi dal Partito Democratico.
Inoltre risulta assolutamente impropria la volontà manifestata di utilizzare il nome del segretario Nazionale del Partito Democratico, utilizzo per il quale verranno segnalati nelle sedi opportune e conseguentemente diffidati da chi ne ha facoltà. Siamo ovviamente dispiaciuti di tale scelta, soprattutto perché non se ne comprendono le ragioni. La partecipazione ad un partito come il Partito Democratico è una cosa seria. Così come è serio e deve essere serio e responsabile il rapporto con gli elettori senza assumere di fatto posizioni incompatibili. Non è ammissibile sostenere un Partito ed il suo Segretario che “primus inter pares” lo rappresenta stando fuori dal Partito stesso.
Evidentemente i due consiglieri sono stati mal consigliati, non solo sull’impossibilità di costituire un gruppo autonomo, ma anche in merito alle modalità per confluire in un gruppo già esistente come quello del Misto. Infine, al di là delle formalità, ciò che rimane è la sostanza politica ovvero la scelta di due Consiglieri Comunali, eletti nella lista del Pd, di uscire dal Partito. Il Partito Democratico cittadino ne prende atto. D’altronde la chiarezza è sempre un fatto positivo”.
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