Scissione Pd in Consiglio Fiamma e Chiappani nel Misto Manca solo l'ufficialità Poli: chi esce dal gruppo esce anche dal partito
AGGIORNAMENTO – Il Pd si spacca in consiglio comunale. Renato Fiamma e Carla Chiappani confluiranno nel gruppo Misto, assieme ai già presenti Alessio Zanardi e Marcello Ventura (Fratelli d’Italia). La richiesta arriverà oggi pomeriggio in consiglio. I due democratici, da sempre poco in sintonia con il resto del partito, pur restando iscritti allo stesso, costituiranno un gruppo che si chiamerà ‘Con Renzi per Cremona’. Ci sarà dunque uno sconvolgimento non indifferente degli equilibri in sala Quadri, oltre che nell’ambito delle commissioni consiliari, con il gruppo Misto che sarà formato da ben quattro persone. Fiamma e Chiappani per ora resteranno nel Misto (capogruppo sarà la Chiappani, il consigliere più anziano dei quattro) in attesa di un terzo membro dem il quale, una volta che li avrà raggiunti, contribuirà alla formazione di un vero e proprio gruppo autonomo, di cui già si vocifera da settimane. Non bastano quindi i problemi in seno al partito per l’appartenenza, in passato, del presidente di Aem Massimo Siboni ad Alleanza Nazionale. Ora il partito deve fare i conti con i consiglieri dissidenti, sempre più organizzati autonomanente.
Intanto in Consiglio comunale, a richiesta di Carlalberto Ghidotti, il presidente Simona Pasquali ha evidenziato che è stata presentata la richiesta ma che ancora non vi è l’ufficialità. Peraltro mancherebbe ancora l’accettazione formale al nuovo ingresso da parte dell’attuale capogruppo e fondatore del Misto, Alessio Zanardi.
LE REAZIONI
La prima reazione è quella di Luca Burgazzi, consigliere comunale e membro della segreteria regionale democratica. “Renzi – dichiara con una nota diramata nel primo pomeriggio di lunedì – è il segretario del Pd, pertanto la vera battaglia per il rinnovamento si deve fare all’interno. Spiace che alcuni amici siano usciti, ma il Pd è la nostra casa. A Cremona la strada dell’innovazione è sicuramente più complicata, ma dobbiamo farcene carico tutti, compreso chi ora governa il partito e gruppo consigliare in città, e non voltare la testa da un’altra parte”.
Molto forte invece la reazione di Roberto Poli: “Chi crea un gruppo o un sottogruppo fuori dal Pd non ha alcun titolo per farlo in nome del segretario nazionale del Pd Matteo Renzi: è un paradosso inaccettabile. Chi esce dal gruppo, per buon senso oltre che per statuto, esce dal partito. Detto questo è innegabile che lo scenario pone un problema politico interno alla gestione del Pd cremonese e del relativo gruppo consiliare: credo sia bene fare una riflessione e aprire una fase due”.
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