Politica

Il Pd e il sindaco decisionista, Galletti: 'Siboni ex An? Non lo sapevamo'

Malumori nel Pd, e non tanto per la ‘minaccia’ di due consiglieri di dar vita ad un gruppo a se stante (o ad una corrente all’interno dello stesso Pd?), quanto per la coabitazione in una coalizione in cui il peso di un sindaco civico è decisamente  molto significativo. La nomina di Massimo Siboni alla presidenza di Aem ne è un esempio. Che avesse un trascorso come segretario di un circolo An a Pandino, era un dettaglio politicamente interessante, che magari poteva essere condiviso con gli esponenti del maggior partito della coalizione. “No, in effetti non lo sapevamo”, risponde al proposito il segretario cittadino Roberto Galletti. “Peraltro – aggiunge – come si apprende dalle sue stesse dichiarazioni, è legato da un rapporto di conoscenza di vecchia data con il sindaco e con l’assessore Manzi”. E quindi? E’ un bene o un male? “Si giudicherà dal suo lavoro”, è la risposta. Ma con Galimberti avete successivamente parlato della questione?: “No, ci siamo incontrati e abbiamo parlato dei problemi della città. E comunque ragionare soltanto di nomi serve a poco, bisognerà misurare le persone dai fatti. Aem è una realtà molto importante per la città e le forze politiche concorrono a determinarne le scelte”.

Dunque il Pd sta alla finestra in questa fase, attendendo le prime mosse di una presidenza Aem che oltre a misurarsi col risanamento dell’azienda, dovrà sapere interpretare le linee guida del consiglio comunale nelle scelte strategiche per la città. Ma per il Pd non c’è solo l’Aem ad essere potenzialmente una spina nel fianco. Le potenziali defezioni dal gruppo consigliare non agitano il segretario cittadino:  “Spesso certi malesseri vengono amplificati”, aggiunge Galletti a proposito dei malumori (“quali malumori?” specifica)  nel gruppo consigliare, peraltro in parte legati alla scelta dei nomi Pd da proporre per Aem. “Io ho avuto modo di confrontarmi con tutti, ma è chiaro che in un gruppo ampio come quello del consiglio, costituito da molte teste, con capacità e voglia di fare, ci possano essere differenze di vedute. Ovvio che la dialettica fa parte del percorso”.

Per altri esponenti del partito, come Luca Burgazzi, i trascorsi politici di Siboni sono una cosa che “sicuramente ha colpito. Io personalmente non lo sapevo. E’ chiaro che non fa piacere, è una cosa un po’ strana. C’è anche da dire che il Cda di Aem è di nomina diretta del sindaco, quindi buon per lui, Siboni risponderà al sindaco e al consiglio comunale. Dopodichè, così come non era stato simpatico che Albertoni fosse stato confermato dal centrodestra, altrettanto non lo è che Siboni sia stato scelto da un sindaco di centrosinistra”.

“Si poteva optare per nomi con un maggior carico di novità”, pungola  Burgazzi, che dal canto suo aveva proposto al proprio partito Michelangelo Gaggia e Tommaso Coppola, facendo intendere che avrebbero avuto più chance di essere selezionati per la presidenza rispetto a Fiorella Lazzari e Ada Ficarelli. E ad ogni modo, “non mi impicco sulla questione: giudicheremo il presidente Aem dal lavoro che saprà fare, da come risponderà al mandato politico dell’amministrazione, attraverso il consiglio comunale. L’indirizzo politico di Aem è quello del risanamento. L’indebitamento è importante e va ripianato in maniera prudente, con massima trasparenza che comunque negli anni scorsi non sempre c’è stata”.

Ma Aem, come detto, è solo un esempio di comportamento di un sindaco che si conferma molto svincolato da indirizzi di partito. Troppo, per il Pd? “E’ un sindaco con molta energia – commenta il segretario Galletti – è anche questo uno dei motivi per cui l’abbiamo sostenuto. Questi primi mesi di amministrazione sono stati contrassegnati da problemi molto complessi, non sono stati mesi facili. Ma come coalizione abbiamo la capacità di stare insieme per il bene della città”. Una priorità su cui vorrebbe vedere impegnata la giunta? “Non esiste una sola priorità per una giunta, ma tante. In prima battuta dico che uno dei problemi da affrontare con decisione è quello relativo al disagio di gran parte della popolazione, alle fragilità che stanno emergendo in tanti settori sociali, temi su cui il partito è in prima linea.  E parallelamente il tema dello sviluppo: Cremona deve tornare a crescere, puntando su turismo, innovazione tecnologica e politiche per i giovani e le pari opportunità”.

Giuliana Biagi

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