Tagli trasporto pubblico, botta e risposta tra Malvezzi e Alloni Interviene anche la segreteria Pd
AGGIORNAMENTO – Duro attacco del consigliere regionale cremonese del Nuovo centrodestra Carlo Malvezzi alla Giunta Galimberti, e al Governo, sulla questione dei tagli dei fondi per il trasporto pubblico locale (per la quale l’Amministrazione cittadina aveva criticato Regione Lombardia). “Chi non sa amministrare – dichiara Malvezzi – critica gli altri: l’amministrazione precedente, la Regione, i cittadini che non capiscono, il fato. E’ il consueto ritornello che caratterizza la propaganda contenuta nella velina quotidiana della Giunta Galimberti. Ieri e’ toccato a Regione Lombardia, rea, a detta della coppia Galimberti-Manfredini, di aver assunto la ‘sconcertante decisione’ di ridurre i trasferimenti ai comuni per il Trasporto Pubblico Locale”. “Il taglio di 50 milioni di euro sul Tpl previsto nel bilancio di previsione 2015 della Lombardia corrisponde al 5% del taglio complessivo imposto alla Regione dallo Stato – attacca il consigliere -. Fatto ben noto ai due dichiaranti ed, in particolare, all’assessore Manfredini, che fino all’anno scorso era dipendente del gruppo del Pd in Regione Lombardia, ma troppo semplice per essere correttamente comunicato ai cittadini”.
Malvezzi spiega che “questo è accaduto perché Renzi (presidente del Consiglio dei ministri e segretario del partito di riferimento di Manfredini e Galimberti) ha deliberatamente deciso di penalizzare le regioni più virtuose a partire dalla Lombardia: la ripartizione dei trasferimenti statali avviene sulla base della spesa storica, contrariamente al criterio dei costi standard chiesto invano da Regione Lombardia e l’applicazione dei tagli agli stessi trasferimenti avviene sulla base del Pil delle singole regioni. Quindi, nessun taglio agli sprechi delle Regioni inefficienti e accanimento sulle Regioni più virtuose”.
L’esponente del Nuovo centrodestra definisce la scelta di Renzi “incredibilmente ingiusta e discriminante”, una scelta che ha portato alla “riduzione per la Lombardia di un miliardo di euro, pur avendo la Lombardia un residuo fiscale (differenza fra quanto viene versato dai lombardi allo Stato in tasse e quanto ritorna attraverso i trasferimenti) di 54 miliardi di euro per il solo 2014 e che ha costretto Regione Lombardia a presentare ricorso alla Consulta contro la legge di stabilità nazionale”.
Malvezzi invita Manfredini e Galimberti a “non lagnarsi in continuazione accusando il mondo tranne chi ha veramente responsabilità. Comincino piuttosto a metterci la faccia e a fare qualche scelta, che sul trasporto pubblico non comporta necessariamente l’innalzamento del prezzo del biglietto. Questo è esattamente ciò che fa ogni padre di famiglia di fronte al mutare delle condizioni di contorno. Se ne sono capaci lo facciano, diversamente lascino perdere la propaganda e si dimettano. Pinocchio ha insegnato che le bugie hanno le gambe corte”.
ALLONI CONTRO MALVEZZI – “Se il consigliere Malvezzi è così arrabbiato con Palazzo Chigi lo faccia sapere al ministro Alfano, che è autorevole esponente del governo Renzi oltre ad essere il segretario nazionale del suo partito. Ma non faccia confusione: la Regione continua a piangere miseria, ma ha appena indetto un referendum consultivo che costerà almeno trenta milioni di euro, a riprova del fatto che se le si vuole trovare le risorse ci sono. Certo, bisogna riformare la macchina mastodontica che Formigoni aveva messo in piedi e che la Lega non ha alcuna intenzione di riformare e razionalizzare. È una questione di priorità e per la Regione il trasporto pubblico non è evidentemente tra queste”. Così il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni replica al collega Carlo Malvezzi, autore di un attacco alla giunta Galimberti sul trasporto pubblico locale.
LA CONTRORISPOSTA DI MALVEZZI – “In conferenza Stato-Regioni, durante il confronto sulla ripartizione delle risorse antecedente alla votazione della legge di stabilità, la Lombardia aveva avanzato una proposta chiara: applicare il criterio dei costi standard anziché quello dei tagli lineari. I tecnici della Conferenza e diversi ministri avevano espresso il loro favore. Peccato che poi il premier Renzi abbia ribadito il suo fermo “no”. Facendo due telefonate, gli esponenti del Pd locale possono avere conferma di quanto dico.
Sul referendum. È giusto far attenzione a come si spendono le risorse pubbliche, ma non dobbiamo pensare che consultare il popolo sia un lusso. Noi non abbiamo paura di interpellare i cittadini. Per quanto riguarda il comune di Cremona, sarebbe stato più saggio destinare risorse ai bisogni dei cittadini anziché pitturare le strade”.
L’INTERVENTO DEL PD – “Al fine di sottolineare le rispettive responsabilità in capo alle varie istituzioni, necessità ultimamente sempre più impellente e frequente rispetto a numerose questioni di particolare rilievo, mi preme fare chiarezza e precisare come la scelta di tagliare il trasporto pubblico locale sia una scelta di competenza della Regione, con buona pace di Malvezzi – evidenzia Francesca Baldini, della segreteria cittadina del Pd -. Infatti, entrando nel merito della questione trasporti, è evidente che le priorità della Regione Lombardia negli ultimi anni siano state indirizzate verso la Brebemi e non certamente verso la cura della rete ferroviaria a tutela dei pendolari, o verso il trasporto pubblico a cui infatti sono state destinate sempre meno risorse.
La delibera di Regione Lombardia del 9 Gennaio scorso risulta infatti chiara: riduzione dei trasferimenti ai comuni capoluogo pari al 3%. Ma non solo. Sempre nella delibera regionale si pone i Comuni capoluogo come Cremona di fronte al preoccupate bivio di scegliere tra aumentare le tariffe del 4%, oppure tagliare il servizio.
La Regione poteva prendere altre decisioni, così come quella di non spendere 30milioni di euro per un referendum inutile. Questi soldi, per esempio, potevano essere utilizzati per il servizio pubblico locale e per i pendolari.
Inutile perciò continuare a scaricare le colpe su altri ed alimentare polemiche strumentali e poco costruttive adducendo che l’attuale Amministrazione Comunale non si stia comportando come un “buon padre di famiglia” quando invece il Sindaco di Cremona e la sua Giunta stanno gestendo scelte e decisioni delicate (sia per eredità negative che per critiche situazioni contingenti) con la responsabilità e le competenze del bravo Amministratore che non si occupa “solo” della propria famiglia ma dell’intera comunità da cui, piaccia o meno a Malvezzi, è stato incaricato di amministrare.
Infatti l’Amministrazione di Cremona sta valutando ogni strada percorribile per far fronte ai tagli e, allo stesso tempo, per mantenere il servizio attraverso la via della razionalizzazione.
Inoltre, quasi superfluo risulta ricordare a Malvezzi che il suo partito è saldamente seduto al tavolo del governo Renzi. Perché le bugie, è vero, non solo hanno le gambe corte ma anche il naso lungo”.
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