Nuove cartelle Tari, cittadini in rivolta C'è chi dovrà pagare il doppio
L’arrivo delle nuove cartelle di pagamento della Tari sta scatenando le proteste dei cremonesi. La correzione dell’errore di calcolo (inversione di percentuali tra categorie domestiche e non) da parte del Comune sta costando cara a molti cittadini, che ora si trovano a fare i conti con una tassa per i rifiuti in alcuni casi addirittura doppia rispetto a quella del 2013. Insomma, oltre al danno, di dover pagare più di quanto avevano preventivato, anche la beffa di un saldo che si rivela molto più alto di quello dell’anno precedente.
La protesta dilaga sia tra le persone in fila agli uffici di via Geromini, dove i cittadini in questi giorni si recano per chiedere chiarimenti sul pagamento, sia sui social network. Moltissimi i cremonesi che si sono sfogati nel gruppo “Non sei cremonese se…”, raccontando le proprie esperienze. Diverse persone raccontano di dover pagare quasi il doppio, ma qualcuno rivela di aver dovuto pagare meno. Tuttavia la maggior parte si lamenta. C’è chi dice di aver 250 euro da pagare per 76 metri quadrati di appartamento, chi ne paga 189 per 90 mq e 2 soli membri del nucleo familiare; chi magari ha un negozio e rileva di esser passata da 223 a 600 euro da pagare. E ancora, chi rileva un incremento di spesa, dopo il ricalcolo, di oltre 100 euro. Una famiglia di cinque persone racconta di aver 313 euro di tari, per un appartamento di 85 mq. L’elenco dei commenti è lunghissimo, così come quello delle lamentele.
Attraverso Facebook dice la sua l’ex vicesindaco Roberto Nolli: “Dal 12 giugno ogni giorno, per mesi, per ore ed ore Galimberti ed i suoi hanno studiato la Tari e per mesi hanno affermato e sostenuto con i commercianti “La Tari e’ giusta, immodificabile e non si può fare nulla”. Ad ottobre si sono corretti: “Tari sbagliata per semplice inversione. Tutta da rifare”. Ma cosa guardavano in quei 5 mesi? Paura”.
“Per la maggior parte dei commercianti le nuove cartelle sono corrette al ribasso rispetto a quanto pagato nel 2013”, afferma Giuseppe Bini, presidente Confesercenti. “Parliamo di ribassi tra il 40 e il 50%, in generale. Non così per le quattro categorie più penalizzate (ristoratori, fioristi, ortofrutta, bar) , per le quali c’è comunque un rincaro, in misura variabile rispetto al 2013. La situazione è sicuramente migliorata, se pensiamo a come eravamo partiti – continua Bini – c’è stato un notevole passo avanti. Il problema è che tutto il 2015 servirà al Comune per registrare dati utili alla costruzione delle nuove tariffe, da approvare poi con delibera e da applicare nel 2016. Per diverse attività, il problema è come arrivarci, al 2016”. Di fatto per tutto quest’anno restano in vigore i coefficienti – moltiplicatori approvati dalla scorsa amministrazione, che per le quattro attività citate sono notevolmente più alti dell’anno precedente: di qui il minore impatto della revisione delle tariffe.
Come aveva fatto sapere il Comune pochi giorni fa, chi ha già versato le prime due rate del precedente avviso Tari 2014 (acconto ricevuto in luglio 2014) ora pagherà la terza rata e il saldo indicato nel nuovo avviso (differenza dovuta); chi ha già versato l’importo complessivo del precedente avviso Tari 2014 pagherà solo il saldo. Per le utenze domestiche, il pagamento del saldo può essere eseguito in un’unica soluzione entro il 2 marzo 2015, oppure in due rate con scadenza: 2 marzo e 30 aprile 2015. Il versamento della terza rata del precedente avviso di pagamento, qualora non ancora effettuato, o comunque di quanto ancora dovuto, deve essere eseguito entro la scadenza del 2 marzo 2015.
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