Economia

Dopo 16 anni è ufficiale: il salame Felino si può produrre anche a Cremona

Il salame felino può legittimamente essere prodotto anche a Cremona, anche se non appartiene alla zona tipica di produzione. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione accogliendo il ricorso di Kraft  (nel 1998 proprietaria della Negroni) e dell’associazione industriali delle carni e dei salumi (Assica) contro la decisione della Corte d’appello di Bologna che, il 12 gennaio 2006, aveva ritenuto la Kraft colpevole di “concorrenza sleale per appropriazione dei pregi del prodotto concorrente agganciandosi questo alla reputazione del Salame Felino e ingannando il pubblico sulla effettiva provenienza dei prodotti”. Il ricorso era stato avanzato nel 1998 dall’associazione tra i produttori del salame Felino contro la Kraft, allora proprietaria degli stabilimenti ex Negroni di Cremona, dove si produceva appunto il tipico salume emiliano. Nel 2001 una prima sentenza del tribunale di Parma aveva condannato il colosso alimentare per concorrenza sleale, sentenza oggi ribaltata dalla Cassazione che, tra l’altro, argomenta come il Salame Felino non “sia più collegato attualmente al territorio della provincia di Parma quanto a caratteristiche e qualità, posto che non erano più rinvenibili nell’ambiente i microrganismi che procuravano peculiari caratteristiche al prodotto e che le materia prime e la tecnologia produttiva erano utilizzabili e riproducibili anche in altri luoghi”. Una sentenza che arriva dopo che il marchio Negroni è nuovamente passato di mano: non più Kraft ma Veronesi.

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