Neve, ancora da pulire le periferie Proteste dallo Stanga: 'Sommersi dalla neve. Hanno spalato gli studenti'
A cinque giorni dalla Big Snow, la città ancora non ha finito di rimettersi in piedi. Molte sono le aree ancora da sgomberare dalla neve, ormai completamente ghiacciata a causa delle bassissime temperature, così come ancora non è terminata la conta dei danni. Tra il pomeriggio di lunedì e la mattina di mercoledì si sono quasi completamente sgomberate dalla neve le aree più centrali, comprese le Poste, transennate per evitare il rischio di caduta blocchi di ghiaccio addosso a qualche passante, e corso Campi. Proseguono anche i sopralluoghi dei tecnici comunali in parchi e altre aree dove la caduta di alberi ha reso necessario vietarne l’accesso.
Ma non si spengono ancora le polemiche, soprattutto dalle zone periferiche, dove molte vie e marciapiedi sono ancora ingombri di neve e ora invasi dal ghiaccio, mentre continuano gli interventi di transennatura di varie zone della città, sempre per il rischio di caduta dei blocchi di ghiaccio. In alcune zone la grande presenza di blocchi di neve ha reso difficoltoso persino lo svuotamento dei cassonetti.
Altre proteste arrivano ancora dal mondo scolastico, come evidenzia uno studente dell’Istituto Stanga – che preferisce restare anonimo -: nella giornata di lunedì lo studente ha rilevato infatti una situazione decisamente pesante. “Eravamo sommersi dalla neve. Prima cosa: il parco che dividiamo con l’Università Cattolica era completamente ghiacciato, nessuno ha pensato di spargere un poco di sale” spiega il giovane -. Seconda cosa: gli ingressi, le scale esterne che portano al primo piano ed unico accesso all’Istituto, oltre che ad avere 5 cm di neve su ogni gradino, erano completamente ghiacciate creando difficoltà nell’accesso alla scuola”.
Tanto che gli studenti “sono stati fatti accedere dalle uscite di emergenza poste alle trombe delle scale, ai due lati della struttura; peccato che questi ingressi provvisori fossero ostacolati dalla calata di neve parcheggiata proprio di fronte alle porte e una bella striscia di ghiaccio ne impediva l’accesso”. Il giovane fa notare anche lo spirito di iniziativa di alcuni alunni: “Gli studenti della 5^C si sono offerti volontari, spinti da un’insegnante, hanno preso pale e badili ed hanno liberato dal ghiaccio e dalla neve le scale di accesso, provvedendo anche a spargere il sale su scale e parte di parco macchine adiacente ad esse”.
Ma, si chiede il giovane, “di chi era la responsabilità della pulizia del parco e delle scale? Possibile che nessuno se ne sia preoccupato? Possibile che nessuno avesse l’appalto per quella zona di città?”.
Il Comune e Aem intanto fanno sapere di essere ancora al lavoro per le operazioni di sgombero. Nel corso della giornata sono stati posizionati i cartelli di divieto di sosta in alcune vie per consentire le operazioni necessarie alla rimozione della neve. Nella notte tra lunedì e martedì camion e ruspe hanno lavorato in via Platina, via XX Settembre, via San Lorenzo, corso Pietro Vacchelli, via Palestro e piazza Fiume. Nella notte tra martedì e mercoledì, gli operai saranno in azione in via Ghisleri, via 11 Febbraio, via Bonomelli, via Realdo Colombo e via Gerolamo da Cremona.
Nella giornata di lunedì è stato effettuato lo sgombero neve a San Felice, Maristella, Boschetto e Migliaro, mentre sono in corso le operazioni a Cambonino e Cavatigozzi. Le squadre sono attive anche per lavorare su alcune criticità che sono state segnalate.
Il centralino in questi giorni ha ricevuto oltre 400 telefonate e rimarrà attivo anche nei prossimi giorni. “Si sottolinea che, dato il particolare apparato utilizzato, se l’operatore è impegnato al telefono chi chiama non sente il normale suono di occupato, ma di linea libera: in tal caso è opportuno riprovare fino a quando risponde l’operatore – fanno sapere dal Comune -. L’Amministrazione ha già dato mandato ai tecnici di provvedere al cambiamento dell’apparato per ovviare a questo problema tecnico”. Intanto è già prevista, nella seduta di Giunta di domani, una comunicazione riguardante la richiesta dello stato di calamità naturale alla Regione Lombardia.
Continua anche il monitoraggio del territorio da parte dell’amministrazione provinciale, oltre alle pratiche per richiedere lo stato di emergenza, sia alla Regione che al Dipartimento di protezione civile del Consiglio dei ministri.
lb
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