Cronaca

Consiglio comunale 'blindato' su scontri Sindaco: 'Per collettività circa 40mila euro di danni Centri sociali, basta convenzioni E Casa Pound non è gradita in città' I 5 stelle chiedono di rinnovare convenzioni ma con patto antiviolenze La ricostruzione del primo cittadino: 'Ecco perché corteo non annullato'

Sopra, forze dell’ordine davanti a Palazzo comunale (foto Sessa)

AGGIORNAMENTO – Un Consiglio comunale presidiatissimo quello iniziato alle 15 nel salone dei Quadri per discutere degli episodi di violenza del 18 e 24 gennaio scorsi. In programma la trattazione di tre ordini del giorno, uno della maggioranza, due delle minoranze, sui centri sociali.

Un grande dispiegamento di forze dell’ordine già mezz’ora prima dell’inizio presidia piazza del Comune, cortile Federico II e piazza Stradivari. Non sono previste minacce particolari, ma onde evitare rischi la Questura ha preferito prepararsi adeguatamente. Vengono presi i nominativi di tutti coloro che intendono partecipare alla seduta in sala Quadri. Si entra solo dallo scalone principale, tutti gli altri ingressi al Comune sono chiusi.

Quasi 21mila euro di danni causati dai danneggiamenti al comando dei vigili di piazza Libertà. Circa 17.500 euro la somma necessaria per i danni ai cartelli ed altri interventi legati alla manifestazione degenerata in violenza. I numeri sono stati resi noti dal sindaco Galimberti nel corso del consiglio comunale. “Derive neofasciste e di estrema sinistra generano violenza”, ha detto il primo cittadino fra le altre cose. “Giunte di diverso colore – ha aggiunto – hanno rinnovato le convenzioni con i centri sociali anche per motivi di ordine pubblico, ma per chi agisce con violenza non si può più parlare di rinnovo. Si apre ora un lungo periodo di riflessione a cui verrà chiesto a tutti una assunzione di responsabilità e confronto. Certamente, attendiamo innanzitutto l’esito delle indagini”. “Per quanto riguarda Casa Pound – ha detto inoltre Galimberti davanti al Consiglio comunale – anche in questo caso attendiamo l’esito delle indagini. Non c’è una questione di convenzioni m in città la presenza di soggetti estremisti e violenti e che si dichiarano fascisti del terzo millennio non è gradita”.

L'intervento di Galimberti davanti al Consiglio comunale

“I fatti di domenica 18 gennaio – ha detto in particolare il sindaco – sono frutto anche di tensioni accumulate nei mesi e negli anni. A seguito del ferimento di Emilio Visigalli, già dal giorno successivo è stata pubblicizzata in rete l’organizzazione di una giornata nazionale di mobilitazione nei vari territori contro ‘squadristi, polizia e istituzioni conniventi’, che ha fatto registrare una vasta adesione in tutta Italia. Mercoledì 21 gennaio si è tenuto un primo Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, in merito ai fatti accaduti il giorno 18 gennaio ed in prospettiva della manifestazione nazionale indetta per la giornata del sabato successivo. Al primo Comitato provinciale l’Amministrazione ha partecipato attivamente con l’assessore con delega alla Sicurezza Barbara Manfredini, insieme al comandante della polizia locale Pierluigi Sforza. Ai successivi Comitati per la sicurezza ho voluto partecipare personalmente per testimoniare la preoccupazione dell’Amministrazione e della cittadinanza, la contrarietà alla violenza, la disponibilità massima alla collaborazione con Prefettura, Questura e forze dell’ordine. L’evento, ampiamente pubblicizzato dai siti internet di area e dagli organi di informazione, non veniva formalmente preavvisato, così come previsto dalla normativa sulle pubbliche riunioni.  Tutti i reiterati appelli da parte della Questura a conformarsi alle disposizioni di legge risultavano vani e da parte dei promotori risultavano chiusi i rapporti con l’autorità preposta alla salvaguardia della sicurezza pubblica, probabilmente anche per sottrarsi all’assunzione delle responsabilità politiche di una manifestazione che sarebbe degenerata in incidenti con le forze dell’ordine. Da tutte le Questure interessate sono arrivate comunicazioni riguardanti le rispettive partenze per la manifestazione che inducevano a ritenere probabile una stima approssimativa di circa 1600 arrivi, oltre alle adesioni locali, dalle seguenti città: Pisa, Livorno, Teramo, Parma, Alessandria, Mantova, Brescia, Massa, Modena, Torino, Bergamo, Vercelli, Verona, Cuneo, Firenze, Lodi, Napoli, Piacenza, Milano, Venezia, Padova, Vicenza, Trento, Bologna, Lucca, Roma. Nella mattinata di giovedì 22 gennaio, a seguito delle determinazioni condivise dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, al quale ho partecipato personalmente, è stato deciso – è andato avanti il sindaco – di consentire ai manifestanti di effettuare un percorso cittadino, parzialmente difforme da quello informalmente comunicato, nell’intento di salvaguardare il centro storico nel caso in cui, per volontà dei partecipanti, la manifestazione fosse degenerata in scontri o danneggiamenti”.

Galimberti ha poi spiegato dettagliatamente perché la manifestazione del 24 gennaio non sia stata annullata: “L’Amministrazione comunale non ha dato e non doveva dare alcuna autorizzazione. Il diniego ad effettuare il corteo, unica possibilità per impedirlo (formalmente), non è di competenza del sindaco, ma rientra nella strettissima competenza del Questore. Il provvedimento di impedimento non è stato adottato per le seguenti e riassuntive valutazioni tecniche, giunte dall’autorità che presiede l’ordine pubblico: non essendovi fino a quel momento i promotori, l’eventuale atto non avrebbe trovato interlocutori certi e determinati ma una pluralità indefinita di soggetti; un annuncio attraverso gli organi di stampa sarebbe stato recepito come una provocazione, sarebbe comunque stato disatteso e avrebbe ulteriormente acceso il clima di tensione accentuando una contrapposizione, dai risvolti assai pericolosi; avrebbe sortito l’effetto opposto in quanto alla mobilitazione spontanea di soggetti provenienti dalle città italiane sarebbe stata anche maggiore e ancor più determinata e nessuno avrebbe potuto impedire le partenze; avrebbe definitivamente vanificato tutto il lavoro in corso per tentare di ricondurre gli organizzatori sulla strada del preavviso e del dialogo; in ogni caso la manifestazione non sarebbe stata mai annullata dagli organizzatori e comunque restava in capo al Questore la possibilità, attraverso il dirigente del servizio, di scioglimento, qualora la manifestazione avesse fatto registrare incidenti”. Altro passaggio di Galimberti su sabato 24 gennaio: “Il giorno della manifestazione il corteo è partito verso le ore 16.30 circa, ora probabilmente prescelta dagli organizzatori affinché si potesse agire anche col favore del buio”.

Il consigliere comunale del Movimento 5 stelle Lucia Lanfredi ha chiesto di rinnovare le convenzioni con i centri sociali, dando loro una seconda possibilità a patto che si impegnino a rinunciare a ogni forma di violenza con la forma di un documento apposito.

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