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No al consiglio comunale aperto su corteo e antifascismo Ventura: 'Cremona non dimenticherà'

Si svolgerà il 9 febbraio un Consiglio comunale speciale, interamente dedicato ai fatti di violenza del 18 e del 24 gennaio. A deciderlo è stato l’ufficio di presidenza nel pomeriggio di martedì, tra le polemiche delle opposizioni e in particolare del consigliere Ncd Federico Fasani, il quale ha chiesto che si facesse un consiglio comunale aperto. “E’ la città che deve poter dire quello che pensa”, ha detto il consigliere, “quanto successo a Cremona il 24 gennaio non si era mai verificato in passato ed è segno che è cambiata la geografia politica della città. I centri sociali si sono sentiti più liberi e più forti, in questo momento, di fare quello che volevano. Questo è dato politico su cui discutere”.

La proposta di consiglio comunale aperto è stata fatta dopo che la maggioranza in ufficio di presidenza aveva proposto che il consiglio comunale del 9 febbraio fosse dedicato unicamente a ordini del giorno e mozioni riguardanti i fatti del 18 e 24 gennaio: prima l’aggressione tra Casapound e autonomi del Dordoni che ha ridotto in fin di vita l’esponente di quest’ultimo, Emilio Visigalli; poi il corteo degli autonomi degenerato a causa dei black bloc.

“Ritengo – aggiunge Fasani – che lo strumento del dialogo e della condivisione sia importante, ma la proposta è stata rigettata dai consiglieri di maggioranza, che preferiscono invece tenere un consiglio aperto più avanti, quando si saranno calmate le acque”.

“Credo – aggiunge un’altra esponente della minoranza, Maria Lucia Lanfredi, M5S –  che la maggioranza abbia paura che la partecipazione dei cittadini al consiglio possa mettere in difficoltà il sindaco. Personalmente, tuttavia, ritengo che sarebbe stato decisamente più democratico dare la possibilità a chi volesse di intervenire, ovviamente previa registrazione”. Nel corso della seduta il sindaco farà una comunicazione sui fatti accaduti nelle scorse settimane, quindi ad ogni consigliere verrà dato spazio per un intervento. Verranno infine discusse quattro mozioni: quelle della Lega e del consigliere Giovetti che chiedono chiarimenti sul comportamento del sindaco nelle circostanze degli episodi di violenza; quella della Lega in cui si chiede la chiusura dei centri sociali; infine l’ultimo documento presentato dalle forze di maggioranza, datato 2 febbraio e protocollato il 3, in cui si chiede una riflessione sui fatti del 18 e del 24 gennaio. E’ firmato da Rodolfo Bona (Pd), Filippo Bonali (Sinistra per Cremona), Enrico Manfredini (Fare nuova la città).

“Come al solito – attacca Fasani –  la maggioranza costruisce lunghi ordini del giorno dopo che le opposizioni hanno presentato i loro. Per poterli affossare, dicendo dire più o meno le stesse cose, ma con maggiore verbosità, come accaduto per le unioni civili. Tra l’altro il consigliere Bonali è andato via prima che iniziasse le discussione (in ufficio di presidenza, ndr). E’ sul fatto politico che ci sono dei distinguo potenti. Il sindaco e la maggioranza hanno sbagliato a dare dignità politica ad un avvenimento (la rissa Casapound-Dordoni) che era soltanto un fatto di cronaca nera, che andava disconosciuto con equidistanza da entrambe le parti. E invece c’è stato il ‘pacifico saluto’ di esponenti del Pd alle ‘forze democratiche’ presenti nel corteo del 24”.

AGGIORNAMENTO – Sulla vicenda interviene anche il consigliere comunale Marcello Ventura (Gruppo misto) “Sindaco e Giunta non vogliono il consiglio aperto ai cittadini – dichiara -. Rido se penso al continuo sbandieramento della trasparenza e della partecipazione dei cittadini. Hanno paura di sentire il parere di tanti cittadini impauriti e umiliati di fronte ad una manifestazione di violenza frutto di una  democrazia tutta di parte? E’ la stessa democrazia che usano sindaco e Giunta nei confronti della città. Se, come dice la presidente Pasquali, non c’è luogo più adatto della sala consiliare, perché negare la voce ai cittadini? Il consiglio è espressione dei cittadini ed hanno tutto il diritto di far sentire la loro voce in casi urgenti come questo. Il Vicesindaco Maura Ruggeri dice che bisogna aspettare di far calmare gli animi. Ma si rende conto che Cremona non dimenticherà mai il pomeriggio del 24 gennaio 2015 e che gli animi di chi ha vissuto questa violenza e questa follia non si placheranno mai? Come al solito Sindaco e Giunta dimostrano di vivere solo sulla autoreferenzialità. Hanno perso un’altra occasione di confronto con la città e sono sicuro che questo atteggiamento Cremona non lo dimenticherà”.

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