Cronaca

Lotta al tumore: a Cremona nascerà un Cancer Center Pazienti preoccupati: 'Servizio di farmacogenomica ancora incompleto'

A Cremona, presso l’Ospedale, nascerà il primo Cremona Cancer Center della nostra provincia. Ad annunciarlo oggi, nella giornata mondiale contro il cancro, sono stati gli organizzatori del Cancer Day (che si è tenuto mercoledì mattina all’Auditorium del Museo del Violino), il primario di oncologia Rodolfo Passalacqua e Daniele Generali, della neonata struttura di farmacogenomica. Il piano a cui sorgerà la struttura dovrebbe già essere stato individuato: il quarto della palazzina principale del nosocomio. E l’ok arriva proprio dalla direzione generale dell’Ospedale, la dottoressa Simona Mariani.

“Si tratta di un nuova struttura  in cui si vedono raggruppate tutte le potenzialità già esistenti all interno dell ospedale, sia mediche, sia chirurgiche sia di laboratorio” spiega il dottor Passalacqua (anche fondatore di Medea). Intanto nell’incontro di questa mattina sono stati presentati i nuovi progetti delle associazioni di volontariato in ambito oncologico. Sono tante, come sempre, e il terzo settore cremonese si conferma un punto chiave per le attività dell’ospedale (stamattina hanno partecipato Medea, Arco, Lilt, Ail, Apom, Beat Leukemia). Tra le nuove attività da segnalare il ritorno delle mamme di BagForLife che organizzano per il mese di aprile una maratonina (corsa di 5-10 km) per raccogliere fondi in favore Arco.

Il Cancer Day è stato anche il momento per riflettere sui dati  dei tumori in provincia di Cremona: ogni anno si contano circa 2.400 nuovi casi (1.300 negli uomini e 1.100 nelle donne); la mortalità complessiva è di 1.250 casi (720 negli uomini e 530 nelle donne). I tumori più frequenti sono per gli uomini il tumore della prostata, polmone, colon-retto e stomaco; per le donne mammella, colon-retto, polmone e utero. Ma l’aspetto più preoccupante della malattia è che spesso colpisce persone giovani, nella pienezza della loro vita familiare e lavorativa. Infatti i tumori sono la prima causa di morte nella fascia d’età compresa fra i 40 e i 60 anni.

Intanto preoccupa il fatto che la struttura  di farmacogenomica  diretta dal dottor Generali non sia ancora in grado di rispondere a tutte le necessità dei pazienti, ovvero non sia attiva al 100%. Vi sono adempimenti burocratici che richiedono fino a sei mesi per essere sbrigati. Oggi dai pazienti presenti in Auditorium e non solo è stata richiesta una accelerazione immediata di tali procedure, come aveva garantito l’assessore Mantovani il giorno dell’inaugurazione.

Federica Bandirali

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