Cronaca

Tamoil: Comune chiede fidejussione per bonifica L'azienda si oppone

Sono passati tre anni da quando la raffineria Tamoil ha cessato la produzione trasformando la propria attività in deposito. Crisi occupazionale senza precedenti per Cremona, con una difficile ricollocazione dei circa 200 dipendenti in esubero, molti dei quali rimasti a piedi; e disastro ambientale la cui risoluzione è ancora lontana. A far luce su passato e presente della vicenda Tamoil è stato Sergio Ravelli, esponente radicale, autore del libro “Morire di petrolio”, intervistato  alla libreria Feltrinelli da Simone Bacchetta. Accanto a lui i due sindaci che hanno visto scoppiare e poi hanno dovuto gestire il caso Tamoil, Gian Carlo Corada, in carica tra 2005 e 2009; e Oreste Perri, sindaco fino a giugno di quest’anno. A rappresentare l’amministrazione attuale c’era l’assessore all’Ambiente  Alessia Manfredini, che ha tra l’altro dato notizia dell’opposizione da parte di Tamoil alla richiesta, fatta dalla Giunta Galimberti  lo scorso novembre, di una fidejussione a garanzia delle operazioni di messa in sicurezza operativa (Miso) che la stessa Tamoil è tenuta a realizzare.  La Giunta ha infatti deciso di chiedere quanto previsto dal comma 7 dell’art. 242 del D.Lgs. 152/06, prendendo atto dell’entità e della durata degli interventi previsti nel progetto di MISO (messa in sicurezza operativa). Ha ritenuto inoltre di proporre l’applicazione della percentuale massima prevista dalla normativa, pari al 50% del valore stimato degli interventi.

Da parte sua Ravelli ha ricordato che siamo ormai vicini al deposito (fissato per il 10 febbraio) delle motivazioni della sentenza di primo grado, pronunciata dal giudice Guido Salvini lo scorso luglio, con la condanna di quattro dirigenti della multinazionale, due per disastro ambientale colposo, altri due per disastro ambientale doloso. Da quel momento in poi potranno scattare i versamenti delle  provvisionali (i risarcimenti) chiesti dalle parti civili, tra cui  figura anche Gino Ruggeri, esponente dell’associazione Welby assistito dall’avvocato Alessio Romanelli, che attraverso l’istituto dell’azione popolare si è costituto parte civile al posto del Comune. Il milione  di euro che in virtù di questa azione legale arriverà in Comune è stato già inserito  nell’assestamento di Bilancio 2014 in conto capitale e non in spesa corrente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...